XX Redattore Sociale 29-30 novembre - 1 dicembre 2013

La sostanza e gli accidenti

Giornalisti in cerca dell’essenziale e le trappole della transizione

 

Le transizioni sono burrascose e piene di inganni: è difficile, per chi le vive, individuarne la direzione, separare l’effimero dall’essenziale, il polverone da ciò che resterà.

Eppure, mai come in questi momenti il giornalista si sentirà più inadeguato se accetta di essere solo uno “storico del presente”. Nell’epoca delle transizioni e dell’informazione istantanea, la funzione nobile del giornalismo dovrebbe essere quella di spiegare, dare un ordine gerarchico agli eventi, far intravedere qualche prospettiva di medio termine.
I nostri venti anni di incontri sul giornalismo, sono stati anche anni di transizioni avviate e certo non ancora compiute. Forse mai così tante, e così importanti, nello stesso periodo storico.

Provare a farne l’elenco pur minimo è come fermare per pochi istanti un’immagine che torna subito mossa. E che, se guardata con onestà, ci restituisce molte domande e pochissime certezze.

L’informazione e la letteratura hanno cominciato a viaggiare in modi nuovi dopo secoli di sola carta o sola parola, con effetti per ora appena intuiti sulla trasmissione stessa della conoscenza.

Il consumismo dell’occidente sta conoscendo una crisi forse non passeggera: la sua evoluzione potrebbe essere la sobrietà, ma anche un consumo più sfrenato e solo per pochi. Mentre ci si chiede se quella crisi metterà in discussione i dogmi del capitalismo liberista.
Lo stato sociale universale “all’europea” è in affanno a causa di cambiamenti demografici sempre meno gestibili: nessuno sa se stiamo andando verso un welfare più giusto e adeguato ai tempi, o sempre più selettivo e privatistico.

Infine la politica sta cambiando in modo drammatico: forse assumerà forme migliori di rappresentanza, ma potremmo anche assistere alla sua implosione...

Come distinguere, in mezzo a queste e altre transizioni, la sostanza dagli accidenti? I seminari di Capodarco raggiungono la loro XX edizione mettendo al centro della discussione il “tema dei temi”. Quello che in fondo racchiude il senso di un confronto che ha sempre più senso continuare.

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