Per il terzo anno consecutivo il CNCA, invita i giornalisti italiani ad un fine settimana di formazione sui temi del disagio e dell'impegno sociale, nonché sul giornalismo in genere.
Per molti operatori dell'informazione (redattori e collaborati di quotidiani, di periodici, di radio e TV, addetti stampa) si tratta ormai di un appuntamento fisso dove acquisire informazioni per far meglio il proprio lavoro, ma anche per incontrarsi e discutere.
Redattore Sociale si è posto fin dall'inizio - e già dal titolo - un duplice obiettivo: contribuire, con strumenti concreti ed esperienze, ad una maggiore accuratezza dei resoconti sulle marginalità; essere sede di confronto per favorire una professione giornalisti più "sociale", cioè più vicina alla vita reale delle persone.
Redattore Sociale, insomma, vuol essere molto più di un corso per formare "specialisti" del giornalismo sul disagio.
L'edizione 1996 di Redattore sociale avrà come filo conduttore i temi della solitudine e della violenza.
La tesi è che nella società occidentale moderna si formano, o aumentano, forme nuove e già conosciute di solitudine, le quali diventano causa primaria della violenza crescente a cui assistiamo, violenza verso se stessi e vero gli altri.
La solitudine avviene anche in contesti di vita "affollati"; è la solitudine del giovane nel rumore assordante della discoteca, dell'anziano improvvisamente espulso dal ciclo produttivo, del bambino "orfano" dentro la sua famiglia, del quartiere che non sente alcun legame con il centro della città, del malato mentale fuori dal manicomio, dell'immigrato che deve fingere di integrarsi con una nuova cultura.
La violenza si esprime in forme fisiche sempre efferate, ma non solo; è violenza anche il modo di porsi verso "l'altro": la paura, l'aggressività, la chiusura, l'intolleranza, l'indifferenza, il non rispetto. Atteggiamenti che la solitudine produce e alimenta.
Il seminario sarà diviso in quattro momenti collegati - più una serata pubblica per la città - durante i quali si cercherà di affiancare la lettura dei fenomeni alla sua trasposizione nel lavoro giornalistico, aprendo dove è possibile al dibattito tra i partecipanti.