Dal disorientamento alla consapevolezza. Nell' edizione 2010 di Redattore Sociale prosegue, da un nuovo punto di vista, il dibattito sui temi più urgenti del giornalismo.
Le cose cambiano sempre più velocemente; la carta stampata è in declino; il futuro delle nuove e affascinanti piattaforme di contenuti è ancora incerto (e la sua lettura esclusiva di pochi addetti); i "produttori" di informazione sono sempre più frammentati. Eppure, basta tutto questo per lasciarsi sopraffare da un senso di apocalisse che sembra a volte paralizzante?
La paura del nuovo è connaturata alla natura umana e allo sviluppo di tutte le professioni. Ma essa non dovrebbe condizionare solo in negativo chi ha scelto proprio il mestiere di raccontarlo, il nuovo. I giornalisti dovrebbero anche usare questa paura, adattando ai cambiamenti delle forme di trasmissione gli scopi immutabili del proprio lavoro. E non, viceversa, lasciando che diventi più importante il mezzo rispetto al messaggio.
Esperienze interessanti degli ultimi tempi testimoniano che la "rivoluzione del web" può essere benefica e che le nuove tecnologie sono anche l'opportunità per un'informazione migliore, più completa e democratica. Purché non si continui a fruirne con la passività di oggi...
In questa prospettiva, si partirà dalle paure per parlare della loro costruzione e decostruzione. Nella sessione tematica si affronteranno tre grandi aspetti della struttura stessa della nostra società, spesso rappresentati in termini ansiogeni: l'invecchiamento e la tenuta dello stato sociale, le non più "adeguate" disuguaglianze di genere, la crescente difficoltà di capire gli adolescenti. Infine, dopo un approfondimento sul lavoro dei cronisti minacciati in Calabria, si rifletterà sulle caratteristiche del giornalismo nella post modernità. Per esempio, sul venir meno dei riferimenti della "grande narrazione" (ideologie, teorie dominanti, sintesi tramandate da generazioni) a vantaggio della ricerca personalizzata. E su come, nel nuovo scenario, si evolverà una delle funzioni essenziale del giornalismo, che è quella di dare un ordine al flusso indistinto delle notizie e delle idee.
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