Il volo radente è emozionante e rischioso.
Utile per vedere le cose da vicino,
può far perdere la prospettiva globale.
Può essere troppo rapido e superficiale,
rendendo necessari ulteriori passaggi.
A volte il "brivido" è così forte da vincere sulla freddezza,
che serve a non perdere i particolari.
Con la metafora del volo radente, Redattore Sociale giunge alla decima edizione. Si parlerà del giornalismo veloce, vincente ormai da molti anni nel sistema dell'informazione.
Il giornalismo che non ha tempo di controllare, che ha paura di osare fonti inconsuete e abusa di quelle prefabbricate.
Il giornalismo che divide la società in categorie, ma non riesce a fermarsi per conoscere le persone.
Il giornalismo che dimentica, perché costruire memoria è considerato superfluo. Il giornalismo che non "segue"più le storie e i fenomeni.
Il giornalismo di cui gli stessi giornalisti sono vittime.
Di fronte, c'è una realtà che spesso cambia in modo lento e impercettibile: eppure perdersi quei piccoli cambiamenti significa perdere in professionalità, impoverirsi in conoscenza. Ed essere sempre meno capaci di comprendere quali, di quei cambiamenti, sono davvero decisivi.
Lo schema del seminario 2003 ripropone il tentativo di mettere insieme testimonianze forti con momenti di approfondimento, nozioni con suggestioni. E incontri con persone che - da posizioni o con modalità "atipiche" - hanno lavorato terra terra e spesso fatto del buon giornalismo.
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