Intervento di Vinicio Albanesi
Vinicio Albanesi - sacerdote, presidente Comunità di Capodarco*
Ho la sensazione che il film che abbiamo visto ieri e ciò che abbiamo ascoltato oggi siano due cose molto vicine. Salgado fotografa e usa immagini. Svetlana Alexievitch usa le parole, scrive e usa parole. Tutti e due cercano di avvicinarsi a quella verità oltre la nebbia attraverso le persone, attraverso volti, attraverso voci, attraverso un contatto diretto. La prima riflessione è proprio l'importanza della ricerca della verità nella vita delle persone, nella quotidianità e forse una delle pecche dei nostri giornali, del nostro giornalismo, è la lontananza dalla vita. Oggi il direttore di Famiglia Cristiana ci parlava dei rapporti con il pubblico, con i lettori: anche quello è un rapporto con la vita, allora forse dobbiamo cercare di più la verità nella vita. La seconda era l'importanza della parola, questo strumento potentissimo che usiamo con grande disinvoltura. Spesso noi cerchiamo di demonizzare il male e lo facciamo con la parola. E penso ai titoli: Bin Laden non è un uomo è Satana. Non c'è un uomo che uccide, c'è un mostro. Non c'è un uomo che fa violenza c'è un pedofilo. Non ci sono due ragazzi che fanno una strage, sono due fidanzatini, qualcosa di lontano da noi. C'è un modo di fare guerra con le parole. Noi possiamo dare voce alla verità o possiamo togliere voce alla verità sempre con le parole. Dovremmo pensare molto di più alle parole che usiamo.
* Testo non rivisto dall'autore. Le qualifiche si riferiscono al momento del seminario.