La rappresentazione del disagio e dell'emarginazione sociale sui mass media è spesso oggetto di lamentela da parte di chi vi è direttamente coinvolto. Le persone che hanno vissuto o vivono stati di difficoltà, e tutto il mondo degli operatori sociali, rilevano in proposito varie problematiche: limitatezza delle fonti utilizzate, superficialità, ricorso a luoghi comuni; e soprattutto la frequente trattazione dei temi sociali o come conseguenza dell'agenda politica o in connessione alla cronaca nera, come questi fenomeni fossero qualcosa di cui parlare solo rispetto alla devianza e alla diversità. Una situazione che ha tra le sue conseguenze negative il consolidamento di stereotipi e l'alimentazione di intolleranze, paure e allarmi sociali.
Tra le cause di questa insoddisfazione vi è una permanente fatica nel dialogo fra gli operatori dell'informazione (e della comunicazione in generale) e gli addetti al "sociale", sia del settore pubblico che del privato non profit, professionali o volontari.
Se è vero che le cause sono dovute a entrambe le parti, ciò rende sempre più necessario che questi due soggetti si legittimino a vicenda e che si parlino con costanza e sistematicità. Serve insomma una alleanza tra giornalismo e operatori sociali, per una informazione sempre più corretta ed efficace sugli "anelli deboli" della società.
La Regione Marche, nell'ambito del progetto europeo OPEN, e avvalendosi dell'esperienza della Comunità di Capodarco nei seminari di Redattore Sociale, organizza questo primo incontro di formazione con i giornalisti della regione proprio allo scopo di avviare un percorso nuovo di conoscenza reciproca, di approfondimento tematico e di collaborazione.