Le persone con disabilità fra diritti e comunicazione
CAGLIARI – Un seminario formativo, rivolto ai giornalisti, per approfondire il tema dei diritti, della comunicazione e del linguaggio riferito alle persone con disabilità, il tutto alla vigilia della Giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite. L’appuntamento, previsto per mercoledì 2 dicembre, in modalità on line, dalle 10 alle 13, è proposto dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna e organizzato con la collaborazione di Giornale Radio Sociale, Redattore Sociale, Forum nazionale del terzo settore e con il sostegno della Fondazione con il Sud. L’iniziativa, intitolata “Né supereroi, né sfigati : persone!”, si inserisce nell’ambito dei seminari formativi del progetto “Intervista con il territorio”, che nei mesi scorsi ha portato alla realizzazione di sei seminari incentrati sulla comunicazione sociale, svoltisi a partire da novembre 2019 a Matera, Bari, Lamezia, Napoli, Roma e Palermo, e che dopo questa tappa, originariamente prevista a Cagliari, si concluderà con un ultimo appuntamento basato su Milano.
Il corso previsto mercoledì, che riconosce ai partecipanti 5 crediti formativi, affronta il tema dei diritti delle persone con disabilità, sottolineando come comunemente passi il messaggio che chi convive con una limitazione fisica, sensoriale o cognitiva abbia diritti “speciali”, diversi da quelli di qualsiasi altro essere umano. In realtà – spiegano gli organizzatori - i diritti sono gli stessi: la differenza sta nelle modalità attraverso le quali possono essere goduti. Ad esempio, il diritto allo studio di uno studente “normodotato” e di uno cieco o ipovedente è lo stesso, solo che il secondo per esercitarlo ha bisogno di avere a disposizione libri di testo in formato accessibile (braille, caratteri ingranditi o formato digitale) e di ausili tiflodidattici. Ugualmente, una persona in sedia a ruote ed una che non ha problemi di deambulazione hanno lo stesso diritto di muoversi autonomamente nelle città e di frequentare i luoghi pubblici, solo che la prima per farlo ha bisogno di rampe di accesso, ascensori o montascale.
Si potrebbero fare numerosi altri esempi analoghi , ma il punto – sottolineano gli organizzatori - è sempre lo stesso: le misure che si prendono per garantire alle persone con disabilità il proprio diritto a studiare, muoversi, lavorare e così via non sono dei privilegi o gesti di filantropia, ma atti dovuti per consentire a tutti pari opportunità, così come stabilito dall’art. 3 della nostra Costituzione. A maggior ragione oggi, in un contesto di pandemia che rende più frequente il rischio di marginalità. In definitiva, un intervento che abbatta una barriera architettonica, sensoriale o percettiva non è un atto lodevole, ma solo un atto dovuto nei confronti di una persona che ha gli stessi diritti di qualsiasi altro individuo.
Sicuramente la responsabilità di garantire a tutti pari opportunità – creando le condizioni perché ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione, possa esercitare i propri diritti – è della politica e degli amministratori, ma il mondo dei media può giocare un ruolo importante nel facilitare il cambio di paradigma da “atto lodevole” ad “atto dovuto”, raccontando i fatti con cognizione di causa ed utilizzando la giusta prospettiva, ossia mettendo al centro la persona.
Al seminario interverranno in apertura Francesco Birocchi, presidente Odg Sardegna; Claudia Fiaschi, portavoce Forum Terzo Settore; Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud; Stefano Caredda, direttore di Redattore Sociale; Ivano Maiorella, direttore del Giornale Radio Sociale. Le relazioni saranno curate da Katia Caravello, collaboratrice redazione Giornale Radio Sociale; Carlo Giacobini, giornalista e responsabile di Iura, Agenzia per i diritti delle persone con disabilità; Roberto Natale, Rai per il sociale; Nicola Perrone, direttore Agenzia Dire; Carlo Duò, Psicologo del lavoro e della comunicazione; Roberto Scano, esperto in accessibilità nella comunicazione web. Porteranno il loro contributo infine anche Stefania Gelidi, Portavoce Forum Regionale Sardegna e Alfio Desogus presidente di Fish-Sardegna.