L'addio a Simona Petaccia e al suo “fascino a rotelle”

26ago2019

E' morta Simona Petaccia. Giornalista con disabilità e fondatrice dell'associazione “Diritti diretti”. Molto attiva nella sua terra abruzzese, era riuscita a portare anche a livello nazionale ed europeo le sue istanze per una nuova cultura dell'accessibilità

L'addio a Simona Petaccia e al suo “fascino a rotelle”

ROMA – E' morta all'improvviso Simona Petaccia. Giornalista con disabilità e fondatrice dell'associazione “Diritti diretti”. Molto attiva nella sua terra abruzzese, era riuscita a portare anche a livello nazionale ed europeo le sue istanze per una nuova cultura dell'accessibilità, turistica e non solo: il premio Turismi accessibili, indetto dalla sua associazione, aveva infatti da poco ricevuto il patrocinio del Parlamento Europeo. Il suo impegno era tutto teso a “contrastare la diffusione di pregiudizi o stereotipi nei confronti di chi ha particolari esigenze fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari”, come recita la “mission” dell'associazione, che da poco aveva compiuto dieci anni. Nel 2012 Petaccia aveva ricevuto una medaglia del Presidente della Repubblica a sostegno delle finalità perseguite, mentre alla sua storia e alla sua opera si era ispirato Dario Scarpati per l’opera teatrale “Fascino a rotelle”.

Al ricordo di Simona Petaccia è dedicato l'articolo di Claudio Arrigoni per “Invisibili”, sul Corriere della Sera: “Era di quelle che non volevano che chi ha una disabilità, anche grave come nel suo caso, fosse trattato da 'eroe o da poverino', ma semplicemente visto come una persona. Simona Petaccia è morta questa notte a Chieti e la sua scomparsa lascia un vuoto enorme. Era una grande giornalista e una comunicatrice di altissimo livello. Il suo ultimo articolo lo ha scritto proprio per InVisibili ed era l’ultimo post pubblicato sul blog, dove aveva cominciato a scrivere qualche mese fa ed era fra le più attive e propositive. Diceva: 'A una donna servono due cose nella vita: il senso dell’umorismo e un paio di scarpe rosse col tacco', prendendo a prestito le parole della scrittrice finlandese Riikka Pulkkinen. 'A lei non mancavano né il primo né le seconde', scrive Antonio Giuseppe Malafarina, giornalista e anche lui blogger di InVisibili, che bene la conosce. Era colta, sarcastica, sensibile, sapeva cogliere e comprendere storie e notizie, con la capacità non di tutti di saperle porgere con garbo e chiarezza, ma anche risolutezza e concretezza. Qualche anno fa era stata al centro proprio di una battaglia per i suoi diritti di lavoratrice, che giustamente lei non voleva fossero lesi dalla condizione di disabilità”.

E ricorda, Arrigoni, altre caratteristiche di Simona Petaccia, che così si raccontava, sempre a Malfarina: “Sono una donna nata su quattro ruote perché ho cromosomi capricciosi che non permettono il regolare sviluppo dei muscoli. Credo che piangersi addosso non serva a risolvere i problemi che la vita ci pone ma soltanto ad amplificarli. Per questo cerco di pensare che il famoso bicchiere sia sempre mezzo pieno, anche se le mie gambe e le mie braccia rispondono soltanto a piccoli movimenti”.