Discorsi d'odio, "fondamentale poter sanzionare i giornalisti"
ROMA - “E’ fondamentale pensare al meccanismo sanzionatorio legato al mancato rispetto della Carta di Roma, altrimenti si è di fronte solo ad una produzione di carta deontologiche che non hanno nessuna ricaduta né sul lavoro dei giornalisti né sui cittadini lesi. L’assenza di sanzioni fa sentire colui che le compie libero di continuare a farlo”. Le parole di Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) colgono uno fra gli aspetti più problematici del dibattito intorno alla deontologia giornalistica e ai doveri degli operatori dell’informazione. Parole pronunciate a Roma nel corso della presentazione delle linee guida aggiornate della Carta di Roma, il documento riguardante richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. Un’osservazione centrata, quella sui meccanismi sanzionatori, anche secondo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, che critica la riforma del 2011 che “ha posto molti consigli regionali dell’Ordine nella condizione di non funzionare”, indicando la necessità di riportare il potere sanzionatorio interamente dentro l’ambito di azione dell’Ordine dei giornalisti: “Noi vogliamo avere e prenderci più responsabilità, non ci piace rimanere inerti”.
L’aggiornamento delle Linee guida della Carta di Roma riguarda in modo particolare tre aspetti: l’inclusione di un glossario che chiarisce le attività di ricerca e soccorso in mare: l’approfondimento di alcuni casi concreti con l’invito ai giornalisti alla non personalizzare il reato compiuto e a prestare attenzione alla cornice nella quale sono narrati; l’attenzione alle discriminazioni e in modo particolare al corretto uso di immagini, parole e cornici per restituire la veridicità dei fatti.
“Le nuove linee guida - dice Giulietti - segnalano un affinamento degli strumenti, con un invito all’azione individuale di ognuno di noi. La Carta di Roma sancisce principi che discendono direttamente dalla Costituzione, e non possiamo rimanere fermi di fronte al clima che si sta diffondendo oggi nel paese, in quello che ritengo un attacco alla prima parte della Costituzione. Credo - afferma il presidente della Fnsi - che si debba valutare l’opportunità di una grande iniziativa nazionale che faccia capire che anche oggi, come in passato, non ci piacciono i bavagli: sono in discussione il diritto a scrivere e il diritto ad essere informati”. “Il tema migranti è fortemente politico - gli risponde il presidente dell’OdG Carlo Verna - e non dobbiamo farci prendere da un complesso di prudenza: quando si vuole escludere qualcuno, dobbiamo alzare la testa. Abbiamo il dovere di guidare la riscossa delle coscienze”.
Intanto, sui temi richiamati nelle Linee guida della Carta di Roma e in modo particolare sul discorso d’odio (hate speech), anche l’Agcom, l’autorità di garanzia per le comunicazioni, ha avviato un procedimento che mira alla redazione di un regolamento e di un monitoraggio su tali situazioni: un’opportunità - che sarà definita nel dettaglio nelle prossime settimane - per ragionare di discriminazioni e uno strumento al quale richiamarsi - ha spiegato il consigliere Antonio Nocita - per applicare anche sanzioni.