La funzione sociale del giornalismo? "Portare avanti la cultura del dialogo"
CAPODARCO DI FERMO – "La nostra funzione sociale è quella di portare avanti la cultura del dialogo, non dobbiamo erigere muri". Così il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna ha aperto il seminario di formazione "Il mio giardino" in corso presso la Comunità di Capodarco di Fermo, organizzato da Redattore Sociale (1-3 dicembre).
"Capodarco è un luogo dove si riflette - ha sottolineato Verna - , mentre noi siamo di fronte al web che è un mare di libertà con tante parole, ma dove si riflette poco. In questo mare di libertà che non è regolato, noi come giornalisti dobbiamo costituire un esempio". Solo per citare un caso, "il giornale 'Libero' non può uscire con un titolo come 'Fuori dai piedi gli islamici'. Il giornalismo professionale non può fare questo. Da questo punto di vista diventa fondamentale l'obbligo di formazione continua: una grandissima opportunità affinchè l'Ordine dei giornalisti diventi agenzia culturale".
L'altro tema legato alla professione è quello della formazione dei futuri giornalisti: "Non sono contrario alla proposta della laurea in giornalismo, ma lo spazio nel mercato del lavoro non c’è. Il numero dei giornalisti è ridondante e forse puntare tutto sulla laurea in Giornalismo è troppo pesante. L'alternativa potrebbe essere un corso di un anno dopo la laurea, una formazione di base necessaria ma non sufficiente, in grado di dare una specializzazione unita alla laurea di base. Oggi nessuno è in grado di capire cosa accadrà da qui a 10 anni sul fronte delle opportunità lavorative, allora noi dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di non rimanere fuori da tutto, ma dare una formazione che dia loro la consapevolezza della funzione sociale del giornalismo"."Il giornalismo - ha proseguito Verna - filosoficamente è sempre lo stesso: è mediatore tra la fonte e il pubblico, ma cambia il modo di fare giornalismo. Oggi il giornalista è chiamato a valutare e validare quello che gli arriva in redazione, adesso deve saper navigare e far capire che ha fatto attività di validazione, convivendo con una velocità pazzesca e con il compito fondamentale di distinguere la notizia vera dalle fake news. Bufale, menzogne e propaganda ci sono sempre stati. Ma in questo mare impetuoso di cambiamento che c'è nel mondo della comunicazione i giornalisti devono abituarsi a nuove sfide, nuovi mezzi".
Infine il rapporto con il sindacato: "Il fronte comune tra Ordine e sindacato - ha spiegato Verna - è il giornalismo, ovvero il diritto del lavoratore giornalista a svolgere la sua funzione consapevolmente e il diritto del lettore a essere informato correttamente, un diritto che però viene messo in discussione dalla precarietà del lavoro giornalistico" .
Carla Chiaramoni e Franco Elisei |
A seguire l'intevento di Franco Elisei, presidente dell'Ordine dei giornalisti delle Marche: "Certamente noi giornalisti siamo in conflitto tra il tempo a disposizione per gestire una notizia e la sua verifica. Il tempo si riduce e si rischia di mancare la verifica. Serve equilibrio tra questi due aspetti. Papa Francesco ha detto che dobbiamo trovare il tempo per fermarci a riflettere e che noi giornalisti, chiamati a scrivere le prime bozze dei fatti e delle storie, dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra professione. Dobbiamo poi ricostruirci la credibilità che la professione merita e per fare questo servono corsi di formazione che ci diano autorevolezza. Noi dobbiamo ritrovare l’autorevolezza su come trattiamo le notizie e non su quali". Infine, sul tema della formazione: "La laurea triennale in giornalismo e poi un master organizzato dall'Ordine dei giornalisti può essere una ipotesi valida".