Redattore sociale compie 15 anni: leggi il primo notiziario
ROMA – 17 articoli, dalla disabilità al consumo critico, dall’immigrazione allacooperazione, dalla nonviolenza all’istruzione e altro ancora: era il 21 febbraio 2001 e l’agenzia Redattore sociale veniva alla luce, inserendo nella rete web il suo primo notiziario quotidiano. I Cie si chiamavano ancora Cpt, quelle formate da un componente italiano e uno straniero coppie “miste”.
73 erano le tematiche dichiaratamente affrontate, “raggruppate in undici macro-aree, dalla disabilità all’economia e alla finanza etica, dall’infanzia in difficoltà ai vari volti dell’immigrazione, dalle dipendenze al carcere, dall’emarginazione alle diverse espressioni dell’impegno nel volontariato e terzo settore”. E in questo, da 15 anni a questa parte, al di là di una riduzione delle tematiche elencate nel menu, poco è cambiato: i temi sono sempre quelli, ma l’attenzione, il numero delle notizie e dei redattori sono sensibilmente aumentati. Soprattutto, a partire dal 24 giugno 2013 Redattore sociale si è “sdoppiato: da una parte il sito originale rimane totalmente gratuito, offrendo le notizie essenziali, le opinioni, la multimedialità, le banche dati ecc.; dall’altra nasce RS, l’agenzia giornalistica di Redattore sociale riservata agli abbonati, molto più ricca di notizie, approfondimenti e dati statistici.
Tornando a quel 21 febbraio 2001, Redattore sociale si presentava allora come redazione “centrale ma periferica”, perché il suo quartier generale non era a Roma né a Milano, ma nelle Marche, a Capodarco di Fermo, dentro un’esperienza di comunità, solidarietà, volontariato e cooperazione sociale. “La nuova agenzia quotidiana di informazione dedicata al disagio e all’impegno sociale in Italia e nel mondo – si legge nel lancio di presentazione - è organizzata a grandi linee come altre testate nazionali, ma con alcune particolarità. La prima di queste è che la sede centrale di Redattore Sociale si trova ‘in periferia’. Presso la Comunità di Capodarco di Fermo, nelle Marche, opera una redazione composta da 6 persone che curano la pubblicazione delle notizie e la confezione degli approfondimenti”.
Alla guida della comunità c’era e c’è don Vinicio Albanesi, presidente della neonata agenzia e della comunità di Capodarco. Un rapporto stretto, dunque, quello tra comunità e agenzia, tanto che “tre persone disabili, residenti nella comunità, si occupano - oltre che di servizi di segreteria generale - della biblioteca e dell’emeroteca”. Tante cose sono cambiate da allora, i fatti e le parole usate per raccontarle. In 15 anni il mondo si è trasformato e il sociale con lui. I social non c’erano, reperire informazioni in rete non era facile come oggi, le notizie le davano i giornalisti, Facebook sarebbe nato tre anni dopo.
Quello che però, soprattutto, non è mutato in questi 15 anni, è l’impegno non soltanto a raccontare il sociale, a “darne notizia” e farlo uscire allo scoperto: ma ad approfondirlo, con i seminari per giornalisti che hanno ormai oltre 20 anni, con le banche dati, le schede della Guida all'informazione sociale, le fotogallery, i video, gli audio, le storie, i blog e tutto ciò che accompagna la produzione dell’informazione.
Un approfondimento che, ci piace pensare, ha contribuito a rendere il sociale sempre più “notiziabile”. E a dargli quindi la dignità e il valore che merita.