L'Europa dei tg: ad ogni paese la sua paura
MILANO - Anche a guardarla dalla televisione, l'Europa appare ancora molto lontana dall'essere unita. "L'anno scorso almeno avevamo le stesse paure, oggi nemmeno questo c'è", commenta Ilvo Diamanti, direttore scientifico dell'Osservatorio europeo sulla sicurezza. Sì perché se in Italia dominano ancora le notizie sulla criminalità (49 per cento) e sull'instabilità politica (19,4 per cento) in Nord Europa si pensa ad altro. Se Spagna e Francia assomigliano a noi, la Gran Bretagna è molto più vicina all'agenda della Germania. A Berlino il 33 per cento delle notizie trasmesse dal tg della tv Ard riguarda fenomeni legati all'immigrazione, il tema che impensierisce di più i tedeschi nel 2014. A contrario, nel 2013 le notizie di cronaca nera sono state in tutto 44, contro le 1.369 del nostro Studio Aperto o le 672 di Rai 1. "C'è un'Europa a due velocità anche nelle paure", continua Diamanti. "Non ci sono altri telegiornali europei dove la politica ha lo stesso spazio che in Italia", spiega Antonio Nizzoli, dell'Osservatorio sui media dell'Università di Pavia.
Eppure la situazione è cambiata di molto rispetto al 2011, quando i tg hanno raggiunto il picco di notizie di nera. A detenere il record è Studio Aperto che all'epoca ha realizzato 1.717 servizi sulla criminalità. Oggi li ha ridotti a 1.369. Nella Rai la tendenza ha ridurre lo spazio alle notizie di nera è ancora più evidente: nel giro di due anni il Tg ha ridotto di due terzi le notizie di nera. Nel 2013 sono state 226, quasi al pari del Tg3, a 206.
I telegiornali italiani hanno avuto tre periodi diversi per quanto riguarda il modo di trattare le notizie sulla criminalità. Tra il 2007 e il 2009 il concetto era strettamente legato all'immigrazione, argomento poi fortemente cavalcato soprattutto dalla Lega Nord in campagna elettorale. Tra il 2010 e il 2011 le notizie di nera si sono trasformate in dei serial televisivi: dal caso Scazzi, fino all'omicidio di Perugia. Dal 2012 in avanti, invece, le notizie si sono svincolate l'una dall'altra: il crimine resta una pagina importante ma non più un filone evidente come negli anni passati. Un altro genere di notizie "ansiogene" molto seguito dai notiziari tv sono gli sbarchi (l'apice si è raggiunto con le primavere arabe del 2011). Ma nel corso degli ultimi mesi del 2013 due eventi hanno stravolto il modo di parlarne. Per prima, la visita di Papa Francesco a Lampedusa, una notizia che ha attraversato le prime pagine dei quotidiani di tuta Europa. Poi, il video shock di Lampedusa mandato in onda dal Tg2 nel quale si mostravano le condizioni dell'"accoglienza" nei centri di Lampedusa.
L'Europa è divisa anche nelle paure. Se l'anno scorso la paura per il lavoro aveva accomunato l'Europa, il 2014 segna un nuovo cambio di passo. Lo si nota nella fiducia per lo Stato, dove Gran Bretagna e Germania raggiungono percentuali del 40 e del 70 per cento, inarrivabili per Spagna, Francia e Italia, dove non si supera il 25. E ancora lo si osserva nelle notizie che importano ai telegiornali: l'agenda dei tg in Italia e Spagna è densa di notizia riguardo la crisi economica e la corruzione dei partiti. Al contrario, il notiziario della tv tedesca Ard ha un terzo delle notizie sul tema immigrazione. A Berlino, infatti, una delle maggiori paure è l'arrivo degli immigrati dal Sud del continente e del mondo. "Sembrano le nostre paure del 2006 e il 2007", commenta Ilvo Diamanti. "È evidente che siamo di fronte ad un'Europa a due velocità", aggiunge.
Le notizie di criminalità sui media: il trend sta cambiando. Secondo quanto raccolto dall'Osservatorio sui media dell'Università di Pavia, il numero delle notizie della criminalità è tornato a crescere soprattutto nei notiziari di Mediaset. Solo il Tg4 con 1.153 notizie nel 2013, però, supera il suo record del 2011, l'anno in cui lagenda dei tg si è tinta di nero. In Rai, invece la riduzione di spazio per la cronaca nera è evidente: il Tg2 ha ridotto di un terzo le notizie in due anni. Oggi le notizie che prlano di fatti di cronaca nera sono meno legati a filoni: sono notizie scollegate tra loro, che riguardano cittadini italiani come stranieri. Così le notizie di cronaca nera hanno ridotto il loro ruolo nel creare il clima d'insicurezza che si respira in Italia. Stavolta la maggior responsabilità grava sulle condizioni economiche e sul quadro politico del Paese. (lb)