Appunti di viaggio per giornalisti vecchi e nuovi: il libro di Redattore sociale
CAPODARCO DI FERMO - Da Ryszard Kapuscinski ad Altan, da Ferruccio De Bortoli a Mario Calabresi, da Goffredo Fofi a Michele Serra, da Marino Sinibaldi a Gad Lerner, da Giuliano Ferrara a Neri Marcorè…
Sono 96 – tra giornalisti, intellettuali, imprenditori e testimoni dell’impegno sociale – gli autori delle oltre 230 citazioni raccolte in “Raccontare come va il viaggio”. Il libro è stato da poco realizzato da Redattore socialein occasione dei 20 anni dei suoi seminari di formazione per giornalisti “a partire dai temi del disagio e delle marginalità”: ben 42 edizioni organizzate alla Comunità di Capodarco e in altre 6 città, con oltre 6.500 partecipanti e più di 500 relatori.
La prima parte del volume raccoglie una selezione di brevi estratti inediti, e spesso illuminanti, degli interventi nelle sezioni plenarie dei seminari di Capodarco, scelti tra un’immensa quantità di materiali disponibili e distribuiti su cinque capitoli. “Lo scopo – si legge nell’introduzione – era di consegnare degli appunti di viaggio utili a chi svolge (o intende svolgere) la professione del giornalista: ne risulta una collezione preziosa di idee e suggerimenti ‘senza tempo’, offerti con generosità, da leggere e rileggere”.
La seconda parte riproduce invece i programmi di tutti i 42 seminari, con le loro introduzioni da cui emergono alcune costanti di questi anni di incontri con i giornalisti: “l’appello all’approfondimento e allo studio; l’esortazione a entrare dentro le storie, senza averne paura; l’invito a non perdere mai la capacità di meravigliarsi; il riconoscimento delle difficoltà oggettive della professione, ma senza alcuna indulgenza; il richiamo a distinguere le tecniche dalla sostanza; l’invito all’ascolto reciproco, perché l’autoreferenzialità uccide sia il giornalismo che l’azione degli operatori sociali”.
“L’intuizione di Redattore sociale – scrive nella prefazione don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco – è nata da molte esigenze di chi era immerso, già da anni, nel mondo del sociale. La prima esigenza nasceva dal verificare se ciò che si stava vivendo in comunità era corretto. La conoscenza di altre storie non poteva che far bene a chi tentava di cambiare il modo di fare welfare. Inoltre era importante comunicare ciò che si era sperimentato: non in modo narciso e ripetitivo, ma mettendo a fuoco i mondi complessi della vita sociale. Infine era indispensabile saper comunicare quanto vissuto. Prima di tutto a se stessi, ma anche ai mondi vicini alle proprie esperienze, alle amministrazioni e infine a semplici lettori e ascoltatori”. Insomma, “gridare che ciò non era giusto non bastava; occorreva far comprendere, invitare a conoscere, ascoltare quanti erano addetti alla comunicazione”.
Con “Raccontare come va il viaggio” (titolo tratto da una frase del sacerdote bolognese Giovanni Nicolini) Redattore sociale presenta anche il suo modello formativo proprio all’inizio di un 2014 in cui diventerà obbligatoria la “Formazione professionale continua” (Fpc) per i giornalisti, i quali dovranno conseguire ogni anno un certo numero di “crediti”.
“Raccontare come va il viaggio” è stato presentato nell’ultimo incontro svoltosi a Capodarco dal 29 novembre all’1 dicembre e può essere richiesto alla redazione(224 pagine, 12 euro incluse le spese di spedizione). Gli abbonati a RS, l’agenzia giornalistica di Redattore sociale lo stanno ricevendo gratuitamente.