Torna Paesereale, il "Portobello del sociale"
ROMA - Raccontare un Paese in crisi, attraverso l'attualità, ma
anche con storie positive di chi sta cercando di dare una risposta
alle tante difficoltà. È questa lamission della seconda
serie del programma Paesereale, che tornerà in onda su Rai 3 ogni
sabato a partire dal 9 marzo alle 9 e 15 del mattino. A condurre la
trasmissione, Giovanni Anversa, che con Alessandro Scalco, è anche
l'autore del programma. Ad anticipare i contenuti, lo stesso
conduttore durante una conferenza stampa tenutasi in tarda
mattinata nella sede della Rai di viale Mazzini a Roma. "Le persone
e i cittadini hanno bisogno di far sapere che nel Paese c'è
qualcosa che non va - ha spiegato Anversa - come i servizi che
rischiano di non esserci più, le strutture che rischiano di
chiudere e realtà che non sono più in grado di dare risposte ai
bisogni delle persone. Questo vuol dire che c'è un welfare che
rischia di essere smantellato, ma i cittadini hanno bisogno anche
di sapere che c'è qualche via d'uscita, non astratta, ma
concreta".
Il programma sarà strutturato in tre parti, ha aggiunto Anversa.
Si inizierà con un appello rivolto alle istituzioni e
all'opinione pubblica "per una presa di coscienza comune e su
possibili soluzioni al problema raccontato". Poi sarà dato spazio
all'attualità, con casi di cronaca recenti facendo interagire il
pubblico in studio e a casa. Infine storie esemplari, per far
vedere che una speranza di uscire dal tunnel della crisi c'è. "Sarà
il Portobello del sociale - ha detto Anversa - Daremo voce alle
invenzioni e agli inventori sociali perché ce ne sono
parecchi". Notizie e storie che verranno raccontate anche
grazie alla collaborazione dell'agenzia di stampa Redattore
sociale. "I primi a lanciare un allarme in maniera forte su questo
tema - ha spiegato Anversa - sono stati gli amici di Redattore
Sociale, una delle più importanti agenzie di stampa che oggi
lavorano sul sociale. Ogni sabato faremo un collegamento con
l'agenzia per essere aggiornati". Storie positive e appelli
verranno raccolti anche dalle tante realtà del Terzo settore e
dell'associazionismo, coinvolto direttamente dagli autori del
programma. "E' apprezzabile - ha affermato Stefano Trasatti,
direttore di Redattore Sociale - che la trasmissione abbia
utilizzato una mediazione con l'associazionismo per leggere i fatti
di cronaca, una mediazione di persone che vivono e conoscono il
territorio. Il nostro contributo sarà un'ulteriore opera di
mediazione col mondo delle associazioni".
Il primo appello che lancerà la trasmissione sarà quello dei
centri antiviolenza, a rischio chiusura, e la prima delle storie ad
essere raccontata sarà quella del centro Erinna di Viterbo.
"Attraverso le difficoltà di quel centro si parlerà più in generale
della difficile situazione di tanti altri centri antiviolenza
italiani appesi a finanziamenti a singhiozzo e a difficoltà
crescenti degli enti locali nell'erogare fondi". La voce del primo
appello sarà quella di Simona, una vittima che oggi lavora come
volontaria nella struttura. Con un volontario della Caritas di
Vicenza, inoltre, si parlerà del Prestito della speranza della Cei
a sostegno delle famiglie in difficoltà e delle piccole imprese che
non ce la fanno. Mentre a dare una "scarica di endorfine", spiega
Anversa, ci sarà la storia del tenore Marco Voleri che racconterà
la sua tenacia e la volontà di continuare a salire su di un
palcoscenico nonostante la Sclerosi multipla. "Penso che nella
televisione di oggi - ha aggiunto Andrea Vianello, direttore di Rai
3 -, la partecipazione sia una delle chiavi decisive. C'è una
grande voglia di partecipazione da parte dei cittadini e se la tv
generalista non inizia ad essere più partecipativa, rischia di
chiudere una porta molto importante della vivacità del suo futuro".
(ga)