Crisi, Boldrini: ''Allargare la lente e concentrarsi sugli antidoti''

01dic2013
La presidente della Camera al seminario per giornalisti Redattore sociale. “Non c’è una politica logora e una società cristallina. La persona che fa politica nasce dalla società, ed è quest’ultima che deve riconquistare l’eccellenza”

CAPODARCO (Fermo) - Come vivere questa transizione che ci riporti a nuova fase storica? Per la presidente della Camera Laura Boldrini, giunta a Capodarco di Fermo in occasione del seminario per giornalisti Redattore sociale, il segreto è quello, in primis, di “allargare la lente”, che vuol dire per esempio “che in tempo di crisi noi non siamo i soli a stare male”. E ha precisato: “Siamo ancora la seconda potenza industriale europea. A fronte di industrie che chiudono ce ne sono altre che aprono. Ci sono giovani che ce la fanno. Non si può concentrarsi solo su un fattore. C’è al crisi ma c’è anche l’antidoto alla crisi. E penso che faccia bene al Paese concentrarsi su questo antidoto. Personalmente, laddove c’è un antidoto alla crisi cerco di dargli voce, perché fa bene a tutti. In questo tempo la regola “good news, no news” è sbagliata. In un tempo di transizione tutti dobbiamo riconsiderare certi meccanismi”.

La politica e il rapporto con i cittadini. Per la presidente della Camera, “dopo 20 anni così bui, in cui ci siamo sentiti solo bravi e straordinari consumatori, dobbiamo tornare all’origine primordiale, che significa rimettere in pista i valori, i principi. Non è un esercizio da anime belle, è decisivo per il Paese. Occorre rimettersi al servizio, perché la politica è stata pronta a distorcere il suo mandato primordiale. La politica è esercizio nobile, e chi ha distorto questo principio ha enormi responsabilità. Questo film non ci è piaciuto. Ma voglio dire che non siamo tutti uguali: la generalizzazione è la tomba della verità, e la politica non è tutta uguale”.  ”Non c’è una politica logora e una società cristallina! – ha aggiunto la Boldrini -. La persona che fa politica nasce dalla società, ed è quest’ultima che deve riconquistare l’eccellenza. La transizione che abbiamo ci consente di rimetterci in gioco e di fare il nostro dovere. Non esiste un uomo che può rimetterci in carreggiata”.

Il peso delle istituzioni. “Il mio ruolo in questo momento è ridare dignità alle istituzioni, visto che l’abbiamo persa per strada – ha concluso la presidente della Camera -. Sono convinta che se una persona vede che un politico degno svolge bene il suo ruolo istituzionale, ritorna la fiducia. E voglio sottolineare che smantellare le istituzioni non ci porta da nessuna parte. Nessuno può permettersi di dire che il parlamento non ha senso! I cittadini non devono più tollerare che gli eletti non rispettino gli impegni assunti. Ci siamo tutti dentro questo meccanismo, stampa inclusa, La transizione avviene quando ricominciamo a considerare il modo con cui esercitiamo le nostre funzioni. C’è bisogno della presa d’atto della responsabilità di tutti, di uno scatto d’orgoglio. Sul piano politico, il patto eletti-elettori deve rinascere su nuove basi. A quel punto questo sarà un Paese in cui ci sarà fiducia, che può essere sollecitata solo se l’elettore si mette nella condizione di cambiare se stesso”. (daiac)