Possono le Paralimpiadi cambiare l’approccio verso la disabilità? “Evento unico, ma non bastano 11 giorni…”
LONDRA - Giochi paralimpici e opinione pubblica. L'Inghilterra
si interroga sulla portata e sulle ricadute sociali della
manifestazione. Cambieranno le Paralimpiadi le
attitudini nei confronti della disabilità? Se lo chiede il
"Guardian"
(http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/sep/01/will-paralympics-change-attitudes-disability),
che proprio in occasione delle Paralimpiadi ospita sul proprio sito
gli interventi di 2 giornalisti, peraltro disabili: Alez Brooker
(giornalista di Channel 4) e Jody McIntyre, autore tra l'altro del
blog "Life on Wheels blog".
Nel dibattito, in particolare, ci si chiede se i giochi
riusciranno a lasciare in eredità un cambiamento nel modo in cui
vengono trattate le persone disabili in Gran Bretagna. Secondo
Brooker, "le Paralimpiadi cambieranno la
percezione della disabilità nel Paese". E uno dei
motivi principali è che prenderà atto
della disabilità un pubblicopiù grande, forse mai avuto
in queste proporzioni. "Channel 4 trasmetteoltre
500 ore di trasmissione in diretta per i nove
giorni di gare - ha aggiunto -, e milioni di
persone si ritrovano a guardare le
Paralimpiadi in Tv per la prima volta. Le
Paralimpiadi fannopresa sul pubblico e il
pubblico si abitua a vedere persone
disabili. Vedranno che sono proprio come tutti
gli altri e cheè possibile per loro ottenere risultati
incredibili. Lo sport è un ottimo strumento
per unire le persone. A seguito di questi Giochi - ha
aggiunto -, sono certoci saranno persone che
non guarderanno a una persona disabile in un modo
nuovo".
Meno ottimista è parso Jody McIntyre, secondo il quale "i Giochi
Paralimpici sono un evento estremamente positivo, una possibilità
per le persone disabili di tutto il mondo per mostrare il loro
talento sportivo. Tuttavia le Paralimpiadi si svolgono ogni 4 anni.
Non c'è bisogno di accendere il televisore per 'abituarsi' a vedere
le persone disabili! Si può semplicemente fare un passo fuori casa
e vedere che le persone in sedia a rotelle sono in giro, assieme a
persone con cani guida e persone con arti mancanti". Insomma, per
McIntyre "non è il risultato sportivo che determinerà l'opinione
della nazione sulle persone con disabilità nel loro insieme, e così
infatti non dovrebbe essere. Né ogni persona con disabilità sarà un
campione paralimpico. Ma ciò non toglie che sia un essere umano
unico, con competenze che vanno valorizzate. Invece, purtroppo,
viviamo in una società in cui le persone disabili sono fortemente
discriminate".
"Gli atteggiamenti nei confronti dei disabili sono cambiati,
stanno cambiando e cambieranno anche in futuro. Tuttavia
questo non è un processo che si svolge durante gli 11 giorni
di una manifestazione sportiva… - ha aggiunto -. C'è una differenza
tra il vedere le persone disabili e il sentirsi abbastanza sicuri
di entrare in contatto con loro (…). Fintanto che viviamo in una
società in cui ci sono gli interessi di una minoranza sopra quelli
della maggioranza, ci sarà discriminazione nei confronti dei
disabili, ma anche nei confronti delle ragazze madri, dei
neri, dei musulmani. Dicono che i risultati delle prossime elezioni
daranno una risposta alle mie preoccupazioni. Ma, come è sempre più
evidente, c'è poca differenza tra i maggiori partiti politici in
Inghilterra. Tutti appoggiano i tagli, tutti appoggiano l'entrata
in guerra, che rende disabili gli uomini e le donne di altri Paesi.
Voglio vedere un futuro in cui le persone disabili avranno la
possibilità di accedere allo sport. Non voglio vederlo solo fino al
9 settembre…".