Quarta edizione del Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa

10lug2012
Aperte le iscrizioni alla quarta edizione del Premio intitolato al celebre maestro di “Non è mai troppo tardi”, la storica trasmissione tv dedicata alla diffusione della lingua italiana. Anche una sezione su progetti di educazione scientifica nelle scuole

BOLOGNA - Promuovere la comunicazione educativa partendo dalle lezioni didattiche tenute dal maestro Alberto Manzi sulla lingua italiana. È l'obiettivo del Premio Alberto Manzi, giunto quest'anno alla quarta edizione e intitolato al celebre pedagogo che in "Non è mai troppo tardi", la celebre trasmissione Rai degli anni '60, ha saputo utilizzare per primo il mezzo televisivo a fini didattici per le fasce sociali più deboli. Il premio prevede nella nuova edizione una sezione indirizzata alle scuole di ogni grado e riservata a progetti didattici per l'educazione scientifica. La scuola vincitrice riceverà fino a un massimo di 2.500 euro per realizzare entro l'anno scolastico 2013-2014 il progetto. Le altre sezioni del bando prevedono tre riconoscimenti in denaro (2.500 euro) destinati ad autori di opere in lingua italiana che nel corso del triennio 2010-2012 si siano distinti in lavori di editoria scolastica e divulgativa (ebook compresi), prodotti multimediali interattivi; produzione audiovisiva/documentaristica e programmi radio-televisivi. Il concorso è bandito dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito delle attività del Centro studi Alberto Manzi, in collaborazione con la Giunta regionale Emilia-Romagna, il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, l'Università degli Studi di Bologna Dipartimento di Scienze dell'Educazione e la Rai. Il Premio è rivolto a persone fisiche, scuole, enti pubblici o privati e associazioni. C'è tempo fino al 16 ottobre per iscriversi.

Il programma "Non è mai troppo tardi" (1960-1968) è stato trasmesso dalla Rai con ben 484 puntate entrando a far parte della storia della televisione. La trasmissione contribuì all'unificazione culturale tramite l'insegnamento della lingua italiana e abbassò il tasso di analfabetismo, insegnando a leggere e a scrivere a più di un milione di persone. Laureato in scienze biologiche e naturali, in psicologia e pedagogia, Alberto Manzi teneva delle vere lezioni di lingua rivolte alle classi partecipanti, usando diverse tecniche di insegnamento come filmati, supporti audio e dimostrazioni pratiche. Il maestro romano contribuì anche all'istruzione dei detenuti e per quasi 40 anni insegnò nella scuola, agli indios e ai campesinos analfabeti del Sud America e agli stranieri. Fu contemporaneo di don Lorenzo Milani e di Mario Lodi e con costoro condivise l'idea di una scuola aperta soprattutto agli ultimi, luogo innanzi tutto di formazione delle coscienze e dello spirito critico.

Il Centro studi Alberto Manzi promuove la figura dell'insegnante e possiede un archivio che comprende i materiali di lavoro donati dalla signora Sonia Manzi all'Università di Bologna nel 2001. Obiettivo è promuovere iniziative culturali, di studio e di ricerca nell'ambito della comunicazione didattica usufruendo delle opere del pedagogo.