I giornalisti stranieri potranno diventare direttori di testata
ROMA - I giornalisti stranieri potranno diventare direttori di testata. Si va verso questo importante cambiamento secondo quanto comunicato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino alla Federazione nazionale della stampa e all'Ansi, l'Associazione stampa interculturale, costituita da "nuovi italiani" che lavorano in Italia da giornalisti e nel settore dei media. La legge sulla stampa del 1948 e le successive modifiche richiedono la cittadinanza italiana oppure in uno dei Paesi Ue per registrare una testata giornalistica e anche per esserne proprietari. La norma esclude quindi solo i non comunitari, ma sono sempre di più i giornalisti di origine straniera. Pertanto, la vigente legge sulla stampa è stata considerata discriminatoria dall'Ansi e dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni (Unar), attivo presso il Dipartimento di Pari Opportunità.
In un incontro avuto con il ministro della giustizia Severino, tenutosi per discutere di alcuni problemi legati al recente DPR, il Guardasigilli e il suo staff hanno chiarito al presidente Odg Iacopino che l'obbligo della cittadinanza italiana per registrare una testata è incompatibile con il decreto e che pertanto decadrà una volta che il Dpr entrerà in vigore (circa 60 giorni). Si avvia così a conclusione una lunga battaglia per i diritti civili dei 'nuovi italiani' condotta dall'Ansi, che in merito aveva chiesto anche un parere all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni, sottoponendo il caso di una giornalista peruviana cresciuta in Italia e residente da anni a Genova, che si era vista impedire dal tribunale del capoluogo ligure l'avvio di una testata sul web. Esaminato il caso, l'Unar ha espresso il parere che si tratta di una 'discriminazione indiretta'.
"Inoltre dalle segnalazioni che ci giungono da alcune città
emerge un quadro confuso nell'applicazione della legge - aveva
scritto l'Ansi in una lettera all'ordine dei giornalisti
rappresenta un impedimento nell'avanzamento delle carriere dei
giornalisti di origine straniera, sia una limitazione alla libertà
di stampa visto che per poter aprire una testata giornalistica
è indicare un direttore responsabile e può risultare
difficile trovarne uno che accetti di assumersi l'incarico se ad
esempio si tratta di una testata in una lingua che non conosce (ad
esempio il putonghua, lingua comune cinese)".
Viorica Nechifor, presidente Ansi, accoglie con soddisfazione la
notizia. "Non possiamo che essere contenti che finalmente qualcosa
si muove - afferma - nel momento in cui siamo nati come Ansi
e abbiamo fatto questa scelta di specializzazione, volevamo stare a
un tavolo di lavoro con le istituzioni del giornalismo, e parlare
con loro da colleghi per porre dei quesiti che riguardano la nostra
professione, soprattutto il fatto che abbiamo avuto tanti colleghi
che non sono riusciti a diventare direttore. All'inizio
era un problema abbastanza grande, ma la prossima battaglia è per i
proprietari di testata, speriamo che anche questo cambiamento sia
contenuto nel Dpr. Apprezziamo che i nostri colloqui con le
istituzioni del giornalismo italiano stiano dando frutto". (rc)