Tg italiani, William e Kate battono il Congo: 413 a 5
ROMA - Un'applicazione per iPhone e Android per accendere un
riflettore sulle crisi dimenticate, un monitoraggio dei Tg italiani
rispetto alle notizie sui migranti in fuga da Libia, Egitto e
Tunisia durante le rivolte e un'attenzione particolare ai rifugiati
maliani: sono queste le principali novità contenute nel rapporto di
Medici senza Frontiere (Msf) su "Le crisi umanitarie dimenticate
dai media 2011" (Marsilio Editori), realizzato per l'ottavo anno in
collaborazione con l'Osservatorio di Pavia e con il contributo di
importanti rappresentanti del mondo giornalistico e
accademico. Attenzione anche ad altri due fronti di crisi: quella
sanitaria in Somalia e quelle "umanitarie " in Costa d'Avorio,
Sudan e Sud Sudan, Bahrein e Repubblica democratica del
Congo.
Il monitoraggio: dati di sintesi. Per quanto
riguarda le modalità del monitoraggio sui media, l'Osservatorio di
Pavia ha preso in esame lo spazio dedicato in un anno dalle
edizioni serali dei TG Rai, Mediaset e La7 alle crisi individuate
da Msf. Nel 2011, i telegiornali hanno dedicato circa il 10% del
totale dei servizi a contesti di crisi, a conflitti e a emergenze
umanitarie e sanitarie, prime fra tutte la Primavera araba e il
terremoto in Giappone.
L'arrivo dei migranti. Per la prima volta, MSF ha
dedicato un focus al racconto dell'arrivo in Italia dei migranti in
fuga da Libia, Tunisia ed Egitto. Nel 2011, sono state dedicate
1.391 notizie al tema: ritorna spesso il termine "emergenza", il
più diffuso per comunicare il contenuto della notizia. Poca
attenzione, invece, alle condizioni medico-sanitarie dei
migranti. " In questi servizi - dichiara Kostas
Moschochoritis, direttore generale Msf Italia - è praticamente
assente la voce dei migranti. I protagonisti a cui è data voce sono
nel 65% dei casi i politici, fra Governo e amministrazioni locali.
Alle testimonianze dei migranti è stato riservato solo il 14% dello
spazio; il 12% alle comunità locali e il 10% alle realtà impegnate
nella gestione del fenomeno - forze dell'ordine, esponenti
religiosi, società civile, organizzazioni". Nelle immagini
utilizzate, inoltre, compaiono spesso i volti dei bambini sbarcati
in Italia, non oscurati nonostante le norme di deontologia
professionale.
Crisi dimenticate e nozze reali. Se da un lato si
è prestata grande attenzione alle crisi politico-sociali arabe,
dall'altra molte sono le crisi dimenticate. 5 servizi sono stati
dedicati al Congo (Rdc), 10 alla Costa d'Avorio. Poca attenzione
anche alle crisi sanitarie dovute all'Aids/Hiv (14 servizi), o alle
malattie tropicali neglette che falcidiano la popolazione dei Paesi
in via di sviluppo, a cui non è stato dedicato neanche un servizio.
24 notizie sono state dedicate al Bahrein, 41 all'emergenza
nutrizionale nel Corno d'Africa e 44 al Sudan. Alle nozze reali di
William e Kate, contro, sono state dedicate ben 413 notizie.
Aids e influenza stagionale. Preoccupa, in
particolare, la scarsa attenzione dedicata all'Aids, che ha
conquistato uno spazio nei telegiornali soprattutto in relazione ai
viaggi del Pontefice, mentre è passata sotto silenzio la Giornata
mondiale del 1 dicembre. Alla nostra influenza stagionale sono
stati invece dedicati 92 servizi.
Bahrein. Crisi praticamente ignorata dai media,
quella del Bahreim è invece oggetto di una particolare attenzione
nel Rapporto di Msf: "Fra le varie crisi che hanno determinato la
Primavera araba, abbiamo voluto accendere un riflettore sul
Bahrein: una crisi gravissima ed esemplare dal punto di vista della
manipolazione dell'assistenza medica come strumento di
identificazione e arresto dei dimostranti", dichiara il direttore
Moschochoritis. Ben 7 servizi dei 24 servizi totali dedicati a
questo paese, riguardano il Gran Premio Formula 1 e la sua
possibile cancellazione, come conseguenza dell'instabilità politica
del paese. Ancora oggi in Bahrein, l'accesso alle cure è un
problema, nonostante le riforme, e i pazienti continuano a evitare
di rivolgersi agli ospedali pubblici per farsi curare, a causa
della discriminazione percepita, delle molestie e dei
maltrattamenti. MSF chiede di operare nuovamente in Bahrein dove da
marzo non è più autorizzata a entrare.
Rifugiati dal Mali. Msf chiede quest'anno di
accendere un riflettore soprattutto sulla condizione dei rifugiati
maliani in Burkina Faso, Mauritania e Niger. "Il Burkina Faso -
spiega ancora Moschochoritis - è, dopo la Mauritania, il paese con
il più alto numero di rifugiati in fuga dal Mali: fornire
assistenza medica è estremamente difficile e i rifugiati continuano
ad arrivare di giorno in giorno, mentre l'aiuto internazionale è
lento e insufficiente. Chiediamo ai media italiani di accendere un
riflettore su quest'area del tutto dimenticata, colpita
pesantemente dalla siccità e dall'insicurezza alimentare".
Msf lancia infine in questi giorni la nuova applicazione mobile
gratuita per Android e iPhone "MSF - Senza mai restare a guardare",
con l'obiettivo di aggiornare gli utenti sulle sfide e l'impegno
dell'organizzazione in difesa delle popolazioni più
vulnerabili.