Tg italiani, William e Kate battono il Congo: 413 a 5

15mag2012
Il nuovo rapporto di Medici senza frontiere sulle crisi dimenticate dai media. Nel 2011 i Tg nazionali hanno dedicato il 10% dei servizi a conflitti ed emergenze: in testa Primavera araba (1.391 servizi sui migranti) e terremoto in Giappone

ROMA - Un'applicazione per iPhone e Android per accendere un riflettore sulle crisi dimenticate, un monitoraggio dei Tg italiani rispetto alle notizie sui migranti in fuga da Libia, Egitto e Tunisia durante le rivolte e un'attenzione particolare ai rifugiati maliani: sono queste le principali novità contenute nel rapporto di Medici senza Frontiere (Msf) su "Le crisi umanitarie dimenticate dai media 2011" (Marsilio Editori), realizzato per l'ottavo anno in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia e con il contributo di importanti rappresentanti del  mondo giornalistico e accademico. Attenzione anche ad altri due fronti di crisi: quella sanitaria in Somalia e quelle "umanitarie " in Costa d'Avorio, Sudan e Sud Sudan, Bahrein e Repubblica democratica del Congo.

Il monitoraggio: dati di sintesi. Per quanto riguarda le modalità del monitoraggio sui media, l'Osservatorio di Pavia ha preso in esame lo spazio dedicato in un anno dalle edizioni serali dei TG Rai, Mediaset e La7 alle crisi individuate da Msf. Nel 2011, i telegiornali hanno dedicato circa il 10% del totale dei servizi a contesti di crisi, a conflitti e a emergenze umanitarie e sanitarie, prime fra tutte la Primavera araba e il terremoto in Giappone.

L'arrivo dei migranti. Per la prima volta, MSF ha dedicato un focus al racconto dell'arrivo in Italia dei migranti in fuga da Libia, Tunisia ed Egitto. Nel 2011, sono state dedicate 1.391 notizie al tema: ritorna spesso il termine "emergenza", il più diffuso per comunicare il contenuto della notizia. Poca attenzione, invece, alle condizioni medico-sanitarie dei migranti.  " In questi servizi - dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale Msf Italia - è praticamente assente la voce dei migranti. I protagonisti a cui è data voce sono nel 65% dei casi i politici, fra Governo e amministrazioni locali. Alle testimonianze dei migranti è stato riservato solo il 14% dello spazio; il 12% alle comunità locali e il 10% alle realtà impegnate nella gestione del fenomeno - forze dell'ordine, esponenti religiosi, società civile, organizzazioni". Nelle immagini utilizzate, inoltre, compaiono spesso i volti dei bambini sbarcati in Italia, non oscurati nonostante le norme di deontologia professionale. 

Crisi dimenticate e nozze reali. Se da un lato si è prestata grande attenzione alle crisi politico-sociali arabe, dall'altra molte sono le crisi dimenticate. 5 servizi sono stati dedicati al Congo (Rdc), 10 alla Costa d'Avorio. Poca attenzione anche alle crisi sanitarie dovute all'Aids/Hiv (14 servizi), o alle malattie tropicali neglette che falcidiano la popolazione dei Paesi in via di sviluppo, a cui non è stato dedicato neanche un servizio. 24 notizie sono state dedicate al Bahrein, 41 all'emergenza nutrizionale nel Corno d'Africa e 44 al Sudan. Alle nozze reali di William e Kate, contro, sono state dedicate ben 413 notizie.

Aids e influenza stagionale. Preoccupa, in particolare, la scarsa attenzione dedicata all'Aids, che ha conquistato uno spazio nei telegiornali soprattutto in relazione ai viaggi del Pontefice, mentre è passata sotto silenzio la Giornata mondiale del 1 dicembre. Alla nostra influenza stagionale sono stati invece dedicati 92 servizi.

Bahrein. Crisi praticamente ignorata dai media, quella del Bahreim è invece oggetto di una particolare attenzione nel Rapporto di Msf: "Fra le varie crisi che hanno determinato la Primavera araba, abbiamo voluto accendere un riflettore sul Bahrein: una crisi gravissima ed esemplare dal punto di vista della manipolazione dell'assistenza medica come strumento di identificazione e arresto dei dimostranti", dichiara il direttore Moschochoritis. Ben 7 servizi dei 24 servizi totali dedicati a questo paese, riguardano il Gran Premio Formula 1 e la sua possibile cancellazione, come conseguenza dell'instabilità politica del paese. Ancora oggi in Bahrein, l'accesso alle cure è un problema, nonostante le riforme, e i pazienti continuano a evitare di rivolgersi agli ospedali pubblici per farsi curare, a causa della discriminazione percepita, delle molestie e dei maltrattamenti. MSF chiede di operare nuovamente in Bahrein dove da marzo non è più autorizzata a entrare.

Rifugiati dal Mali. Msf chiede quest'anno di accendere un riflettore soprattutto sulla condizione dei rifugiati maliani in Burkina Faso, Mauritania e Niger. "Il Burkina Faso - spiega ancora Moschochoritis - è, dopo la Mauritania, il paese con il più alto numero di rifugiati in fuga dal Mali: fornire assistenza medica è estremamente difficile e i rifugiati continuano ad arrivare di giorno in giorno, mentre l'aiuto internazionale è lento e insufficiente. Chiediamo ai media italiani di accendere un riflettore su quest'area del tutto dimenticata, colpita pesantemente dalla siccità e dall'insicurezza alimentare".

Msf lancia infine in questi giorni la nuova applicazione mobile gratuita per Android e iPhone "MSF - Senza mai restare a guardare", con l'obiettivo di aggiornare gli utenti sulle sfide e l'impegno dell'organizzazione in difesa delle popolazioni più vulnerabili.