Linee guida: attenzione al discorso politico xenofobo e ai sondaggi sugli stranieri

16apr2012
Le raccomandazioni elaborate da Ordine dei giornalisti, Federazione della stampa e Unchr, con l'Unar, che saranno presentate da domani ai seminari di Redattore sociale e Fnsi

ROMA - Attenzione al linguaggio politico in tema di immigrazione soprattutto quando alcuni discorsi assumono toni xenofobi e di incitamento alla violenza. Ma anche alle statistiche sulla criminalità che mettono in guardia sul dilagare dei crimini a opera degli stranieri e ai sondaggi di opinione sull'insicurezza degli italiani. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nelle Linee guida sulla Carta di Roma elaborate da Ordine dei giornalisti, Federazione della stampa e Unchr, con la partecipazione dell'Unar, che saranno presentate da domani ai seminari di Redattore sociale e Fnsi. Destinatari del monito sono in particolare gli uffici stampa delle istituzioni e i giornalisti delle agenzie di stampa. "Nella stampa locale si dà ampio spazio al dibattito pubblico locale e come documentano molti studi sul tema della rappresentazione dell'immigrazione nei media, esiste un circolo vizioso tra discorso politico e quello mediale - si legge nel documento . Per questo si richiamano le "disposizioni che sanzionano chi incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi"; si sottolinea "che i discorsi delle personalità pubbliche che incitano o fomentano  movimenti razzisti o xenofobi e la loro diffusione sono atti particolarmente gravi". E si raccomanda di "essere coscienti e informati sulla definizione di 'incitamento all'odio' ('hate speech'), che comprende tutte le forme d'espressione che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo o altre forme di odio basate sull'intolleranza, tra cui l'intolleranza espressa in forma di nazionalismo aggressivo o di etnocentrismo, la discriminazione e l'ostilità contro le minoranze, i migranti e le persone di origine immigrata".

Se le linee editoriali e i livelli di autonomia che si hanno all'interno delle redazioni impongono scelte diverse, si raccomanda di "avere cura di virgolettare i discorsi o parte di discorsi di personalità pubbliche, usando particolare attenzione nella titolazione e nelle locandine, avendo quindi cura di ricercare fonti e dati che contestualizzino e forniscano informazioni attendibili e verificabili sui temi e gli argomenti delle dichiarazioni". Il documento invita inoltre gli operatori dell'informazione locale a riflettere sulle implicazioni dell'utilizzo di determinate immagini (es. donne velate, uomini che pregano, venditori ambulanti) che, associate alle dichiarazioni e ai discorsi di fonti istituzionali e personalità pubbliche, possono veicolare e/o rafforzare stereotipi e generalizzazioni riguardo a comunità e persone di origine straniera. Particolare attenzione deve essere portata al "discorso" sul fenomeno migratorio, da reinserire in un contesto chiaro e completo che guardi anche alle cause dei fenomeni, in particolare  le cause socio-economiche e politiche delle migrazioni nel Paese di origine: carestie, disastri ambientali; conflitti, guerre civili, violenze e persecuzioni. Indagare le logiche dei percorsi migratori, mirando a fare capire che alla loro base vi è spesso la ricerca di una vita migliore, e contrastare l'idea, errata, di una "invasione" a fronte di dati e statistiche.

Le Linee guida si soffermano anche sulla questione dei dati. "Alcuni studi mettono in guardia dal presentare dati in forma grezza senza un'adeguata analisi dei fattori più complessi, esterni o interni al sistema, per spiegare i fenomeni - si legge nel documento -. Questo è il caso delle 'statistiche sulla criminalità', accompagnate da editoriali e interviste che ci mettono in guardia contro il dilagare dei crimini a opera di stranieri. Le illustrazioni poco rigorose dei dati sono pericolose e dannose quando inducono il pubblico ad una lettura semplicistica e propagandistica" . Un'attenzione particolare è riservata ai sondaggi di opinione sul senso di insicurezza degli italiani, che con cadenza quasi mensile appaiono sui mezzi di informazione, e che mettono a tema preferibilmente l'argomento della criminalità, o della criminalità straniera, già nella formulazione delle domande e sono usati per sostenere "l'emergenza sicurezza". Si raccomanda quindi di prestare una particolare attenzione nella pubblicazione di dati e sondaggi, esperti in grado di dare diverse interpretazioni o punti di vista alternativi sui dati pubblicati o trasmessi.

Nei sondaggi, così come nelle interviste raccolte sul territorio per valutare "l'umore della gente" su provvedimenti, notizie e fatti, si raccomanda di considerare anche i cittadini di origine straniera residenti come parte integrante del proprio pubblico di riferimento. Chiedere anche ai cittadini di origine straniera di esprimersi su tutte le questioni che riguardano la vita sociale e civile, evita il senso e la pratica di esclusione sociale dei cittadini immigrati e contribuisce all'abbattimento degli stereotipi tra gli autoctoni.

Infine, le Linee guida affrontano la questione delle fonti informative sul territorio e il ruolo dei giornalisti di origine straniera. "La limitatezza di fonti e la prevalenza di quelle istituzionali (polizia e istituzioni locali o nazionali) per quanto riguarda la trattazione dei temi sull'immigrazione non solo riducono il potenziale di storie e notizie, che possono interessare i lettori e il pubblico, ma fanno scomparire totalmente la voce dei protagonisti immigrati o di chi li conosce meglio e da vicino associazioni, gruppi ed esperti del tema - si legge nel documento -.E' importante saper "pesare" e valutare le fonti così da proporre una rappresentazione veramente bilanciata dei fatti". In questo senso si consiglia di costruirsi un'agenda diversificata che includa interlocutori chiave del mondo dell'immigrazione sul territorio, esperti di origine straniera, ambasciate e consolati, sia per aumentare la possibilità di avere notizie originali, sia per aumentare la pluralità di voci e commenti nelle notizie di cronaca e avere una rappresentazione bilanciata dei fatti. Importante è inoltre la presenza di giornalisti di origine straniera nelle redazioni o comunque di giornalisti con competenze interculturali che permettano di ampliare i punti di vista e le opportunità informative del territorio. (ec)