Linee guida: attenzione al discorso politico xenofobo e ai sondaggi sugli stranieri
ROMA - Attenzione al linguaggio politico in tema di immigrazione
soprattutto quando alcuni discorsi assumono toni xenofobi e di
incitamento alla violenza. Ma anche alle statistiche sulla
criminalità che mettono in guardia sul dilagare dei crimini a opera
degli stranieri e ai sondaggi di opinione sull'insicurezza degli
italiani. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nelle Linee
guida sulla Carta di Roma elaborate da Ordine dei
giornalisti, Federazione della stampa e Unchr, con la
partecipazione dell'Unar, che saranno presentate da domani ai
seminari di Redattore sociale e Fnsi. Destinatari del monito sono
in particolare gli uffici stampa delle istituzioni e i giornalisti
delle agenzie di stampa. "Nella stampa locale si dà ampio
spazio al dibattito pubblico locale e come documentano molti studi
sul tema della rappresentazione dell'immigrazione nei media, esiste
un circolo vizioso tra discorso politico e quello mediale - si
legge nel documento . Per questo si richiamano le "disposizioni che
sanzionano chi incita a commettere o commette violenza o atti di
provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o
religiosi"; si sottolinea "che i discorsi delle personalità
pubbliche che incitano o fomentano movimenti razzisti o
xenofobi e la loro diffusione sono atti particolarmente gravi". E
si raccomanda di "essere coscienti e informati sulla definizione di
'incitamento all'odio' ('hate speech'), che comprende tutte le
forme d'espressione che diffondono, incitano, promuovono o
giustificano l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo o altre
forme di odio basate sull'intolleranza, tra cui l'intolleranza
espressa in forma di nazionalismo aggressivo o di etnocentrismo, la
discriminazione e l'ostilità contro le minoranze, i migranti e le
persone di origine immigrata".
Se le linee editoriali e i livelli di autonomia che si hanno
all'interno delle redazioni impongono scelte diverse, si raccomanda
di "avere cura di virgolettare i discorsi o parte di discorsi di
personalità pubbliche, usando particolare attenzione nella
titolazione e nelle locandine, avendo quindi cura di ricercare
fonti e dati che contestualizzino e forniscano informazioni
attendibili e verificabili sui temi e gli argomenti delle
dichiarazioni". Il documento invita inoltre gli operatori
dell'informazione locale a riflettere sulle implicazioni
dell'utilizzo di determinate immagini (es. donne velate, uomini che
pregano, venditori ambulanti) che, associate alle dichiarazioni e
ai discorsi di fonti istituzionali e personalità pubbliche, possono
veicolare e/o rafforzare stereotipi e generalizzazioni riguardo a
comunità e persone di origine straniera. Particolare attenzione
deve essere portata al "discorso" sul fenomeno migratorio, da
reinserire in un contesto chiaro e completo che guardi anche alle
cause dei fenomeni, in particolare le cause socio-economiche
e politiche delle migrazioni nel Paese di origine: carestie,
disastri ambientali; conflitti, guerre civili, violenze e
persecuzioni. Indagare le logiche dei percorsi migratori, mirando a
fare capire che alla loro base vi è spesso la ricerca di una vita
migliore, e contrastare l'idea, errata, di una "invasione" a fronte
di dati e statistiche.
Le Linee guida si soffermano anche sulla questione dei dati.
"Alcuni studi mettono in guardia dal presentare dati in forma
grezza senza un'adeguata analisi dei fattori più complessi, esterni
o interni al sistema, per spiegare i fenomeni - si legge nel
documento -. Questo è il caso delle 'statistiche sulla
criminalità', accompagnate da editoriali e interviste che ci
mettono in guardia contro il dilagare dei crimini a opera di
stranieri. Le illustrazioni poco rigorose dei dati sono pericolose
e dannose quando inducono il pubblico ad una lettura semplicistica
e propagandistica" . Un'attenzione particolare è riservata ai
sondaggi di opinione sul senso di insicurezza degli italiani, che
con cadenza quasi mensile appaiono sui mezzi di informazione, e che
mettono a tema preferibilmente l'argomento della criminalità, o
della criminalità straniera, già nella formulazione delle domande e
sono usati per sostenere "l'emergenza sicurezza". Si raccomanda
quindi di prestare una particolare attenzione nella pubblicazione
di dati e sondaggi, esperti in grado di dare diverse
interpretazioni o punti di vista alternativi sui dati pubblicati o
trasmessi.
Nei sondaggi, così come nelle interviste raccolte sul territorio
per valutare "l'umore della gente" su provvedimenti, notizie e
fatti, si raccomanda di considerare anche i cittadini di origine
straniera residenti come parte integrante del proprio pubblico di
riferimento. Chiedere anche ai cittadini di origine straniera di
esprimersi su tutte le questioni che riguardano la vita sociale e
civile, evita il senso e la pratica di esclusione sociale dei
cittadini immigrati e contribuisce all'abbattimento degli
stereotipi tra gli autoctoni.
Infine, le Linee guida affrontano la questione delle fonti
informative sul territorio e il ruolo dei giornalisti di origine
straniera. "La limitatezza di fonti e la prevalenza di quelle
istituzionali (polizia e istituzioni locali o nazionali) per quanto
riguarda la trattazione dei temi sull'immigrazione non solo
riducono il potenziale di storie e notizie, che possono interessare
i lettori e il pubblico, ma fanno scomparire totalmente la voce dei
protagonisti immigrati o di chi li conosce meglio e da vicino
associazioni, gruppi ed esperti del tema - si legge nel documento
-.E' importante saper "pesare" e valutare le fonti così da proporre
una rappresentazione veramente bilanciata dei fatti". In questo
senso si consiglia di costruirsi un'agenda diversificata che
includa interlocutori chiave del mondo dell'immigrazione sul
territorio, esperti di origine straniera, ambasciate e consolati,
sia per aumentare la possibilità di avere notizie originali, sia
per aumentare la pluralità di voci e commenti nelle notizie di
cronaca e avere una rappresentazione bilanciata dei fatti.
Importante è inoltre la presenza di giornalisti di origine
straniera nelle redazioni o comunque di giornalisti con competenze
interculturali che permettano di ampliare i punti di vista e le
opportunità informative del territorio. (ec)