"I media incitano all’odio": l’allarme dell’Unar
ROMA -
C'è il prete di Arezzo che inneggia a Himmler sul giornale della
parrocchia o l'amministratice locale che per radio paragona i rom
ai cani, il blog del Ku Klux Klan e l'ex parlamentare della Lega
che insulta i rom su Facebook. Sono i media, e soprattutto
internet, l'ambito in cui avviene il numero maggiore di
comportamenti razzisti in Italia secondo la relazione inviata
dall'Unar al Parlamento per l'anno 2011, con circa un quarto delle
segnalazioni complessive (23%), pari a 200 casi. Di questa ampia
fetta, ben l'84% riguarda il web. "Internet è sempre più spesso un
ambiente dove si manifestano condotte discriminatorie. L'anonimato
offerto dalla rete lascia emergere i razzismi, così come il
sessismo, l'omofobia e tutte le altre forme discriminatorie con più
forza - si legge nel documento - Siti web, blog e social network
sono il luogo dove i cosiddetti hate speech trovano nuove
modalità espressive". In particolare nel 2011 sono state denunciati
diversi episodi di gay bashing (abusi verbali contro gli
omosessuali) diffusi sul web. Nell'ambito dei mass media si
verificano molti comportamenti discriminatori connessi a fattori
diversi dall'etnia e dalla razza. E quindi riguardanti anche la
disabilità, la religione e le persone Lgbt.
Per molti di questi casi ci sono processi penali in corso. L'Unar
ha monitorato 166 procedimenti giudiziari in corso, di cui 145 sono
penali, 19 civili e 2 sono ricorsi al Tar. E se soltanto 33
processi si sono chiusi, di cui 28 con esito positivo, ci sono 9
processi penali che sono partiti proprio da notizie di reato
denunciate dall'Unar all'autorità giudiziaria. Agli autori viene
contestato il reato di incitazione a commettere atti di
discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi
così come l'aggravante speciale dell'odio razziale etnico,
nazionale o religioso, in base all'articolo 3 della "Legge
Mancino". Oltre ai 9 casi penali avviati per denuncia
dell'Unar, ci sono altri 39 casi di aggressioni, ingiurie o
calunnie ai danni di uno straniero, in cui risulta esserci
l'aggravante dell'odio per le origini straniere della
vittima.
Fra i procedimenti penali in corso, anche quelli contro Tiziana
Maiolo, portavoce di Futuro e Libertà nel Consiglio Comunale di
Milano, che disse "E'più facile educare un cane di un rom" durante
una trasmissione radiofonica e contro don Virgilio, parroco
di Rigutino, ad Arezzo. "Himmler dette l'ordine di aggiungere ad
ogni convoglio di ebrei un vagone di rom: ma perché uno solo invece
di due?" scrisse il prete sul bollettino parrocchiale a Natale del
2010, dopo aver subìto un paio di furti. Un caso si è già concluso
davanti al Tribunale di Padova che ha condannato Vittorio Massimo
Aliprandi, ex parlamentare padovano della Lega Nord, oggi
consigliere del comune veneto, ad una pena di 4 mila euro nonché a
liquidare 2mila euro a testa alle parti civili (associazione Opera
Nomadi e 2 persone rom) per le frasi offensive contro i rom che
aveva pubblicato Facebook nel dicembre 2010 e nel gennaio
2011.
Le 200 discriminazioni del 2011 sui media, riguardano in 15 casi
la stampa, (erano 12 nel 2010) rispetto alle quali sono state
effettuate 2 segnalazioni all'Ordine regionale competente
(istruttoria in corso) e indirizzate 5 note al Direttore con esito
positivo. Nel caso del giornale parrocchiale ad Arezzo è stata
formalizzata la notizia di reato per violazione della Legge
Mancino, con il procedimento penale in corso. Nell'ambito della
televisione sono state 6 le istruttorie svolte (erano 3 nel 2010).
In 2 casi l'UNAR si è rivolto all'Agcom, anche se la normativa
vigente non prevede sanzioni. In un caso, dopo la segnalazione
all'Ordine regionale competente, è stata inflitta una sanzione
disciplinare al giornalista. Nell'ambito della radiofonia sono
state 6 le istruttorie svolte (nessuna nel 2010). Il resto viaggia
sul web. "In tutti i casi si è intervenuti mediante nota al
Direttore con esito positivo tranne uno - si legge nella relazione
- Per quanto concerne "internet", si evidenzia come le istruttorie
abbiano riguardato essenzialmente la rilevazione e la rimozione,
mediante intervento della Polizia Postale, di
dichiarazioni/affermazioni contenute in blog o social network".
(rc)