Nei Tg i rom sono associati a degrado e criminalità

23feb2012
Nei servizi televisivi sono frequenti gli stereotipi come “i rom borseggiano”. Il dibattito si apre solo quando le notizie arrivano dall’estero. Per il resto si parla di sgomberi e ordine pubblico

ROMA - "Informazione parziale e priva di approfondimento critico", bassa attenzione all'integrazione soffermandosi sull'esclusione delle minoranze nel nostro paese. Non si conosce il reale significato di termini come "etnia", nonchè le differenze linguistiche dei vari gruppi. Rom e sinti sono stati quasi inesistenti su un anno dell'intera offerta di trasmissioni televisive nazionali esaminata da MIster Media, con una presenza solo dell'1%. Quando appaiono nei Tg è quasi sempre in notizie che li associano a "degrado", "sgomberi", "criminalità" e "ordine pubblico". Nei servizi sono frequenti stereotipi come "i rom borseggiano". I casi esaminati in totale sono 978, di cui ben 829 sono programmi radiofonici. Il 70% sono notizie all'interno dei giornali radio e il 14,6% sono notizie all'interno di trasmissioni radiofoniche non legate esclusivamente all'informazione.
A riscuotere maggiore attenzione e dibattito sono soprattutto notizie provenienti dall'estero: in particolare le espulsioni di rom attuate in Francia e le reazioni politiche che i rimpatri dei rom hanno suscitato in Europa. Le notizie relative all'Italia portano in risalto, nella maggior parte dei casi, sgomberi di campi rom abusivi o casi di cronaca nera riferiti in particolar modo alla comunità rom (aggressioni, omicidi, incidenti, rapine, violenze sessuali, borseggi).

Solo in alcuni casi si parla dei Rom e della loro integrazione. E' successo con l'incontro di Papa Benedetto XVI con i gitani d'Europa. Tra i programmi radiofonici, è "La zanzara", con 35 casi, a coprire maggiormente la rappresentazione delle minoranze etno-culturali e linguistiche. "All'interno del programma infatti si alimenta, in particolare, il confronto con leader politici, ma anche con giornalisti ed esponenti del mondo religioso e le tematiche affrontate riguardano principalmente le decisioni dei rimpatri in Francia e la questione dei campi rom in Italia" si legge nella ricerca MIster Media. Le trasmissioni radiofoniche riescono comunque ad ampliare il raggio della discussione, soprattutto accendendo la riflessione sulla comunità rom: "Non stop news" (RTL) racconta "Piccoli grandi gesti di solidarietà" attraverso un filo diretto con gli ascoltatori; "Pagina 3" (Radio3) intitola la sua trasmissione "Un'Italia multiculturale è possibile?"; il Gr1 (Radio1) presenta "La storia di alcune donne rom che lavorano nella capitale" o approfondisce le politiche a tolleranza zero del comune di Milano, come la questione degli alloggi abitativi negati alla comunità rom. La trasmissione che dedica maggior spazio al tema è "Permesso di soggiorno", ad esempio nelle puntate radiofoniche intitolate "Le donne, figli, i matrimoni nelle comunità rom", "Giudizi e pregiudizi sui rom" o "Dialogo mediterraneo".

Facendo riferimento proprio ai Rom, a titolo esemplificativo, all'interno delle notizie analizzate, nel 91,3% dei casi non viene segnalato il paese di origine delle persone coinvolte, ma quando ciò avviene prevale il riferimento a soggetti dell'Europa dell'Est (Bulgaria e Romania in primis), caratteristica che serve soltanto a sottolineare il loro essere considerati "altro da sé". L'informazione sui Rom si concentra nella maggior parte dei casi su aspetti negativi quali il problema dei campi Rom e gli sgomberi o la criminalità. E solo in un servizio del Tg2 del 7 settembre 2010, relativo allo sgombero di un campo rom nella periferia di Milano, si guarda al lato umano, dando visibilità alle associazioni e ai soggetti che lavorano con i rom come le maestre e le associazioni di volontariato. (rc)