Nei Tg i rom sono associati a degrado e criminalità
ROMA - "Informazione parziale e priva di approfondimento
critico", bassa attenzione all'integrazione soffermandosi
sull'esclusione delle minoranze nel nostro paese. Non si conosce il
reale significato di termini come "etnia", nonchè le
differenze linguistiche dei vari gruppi. Rom e sinti sono stati
quasi inesistenti su un anno dell'intera offerta di trasmissioni
televisive nazionali esaminata da MIster Media, con una presenza
solo dell'1%. Quando appaiono nei Tg è quasi sempre in notizie che
li associano a "degrado", "sgomberi", "criminalità" e "ordine
pubblico". Nei servizi sono frequenti stereotipi come "i rom
borseggiano". I casi esaminati in totale sono 978, di cui ben 829
sono programmi radiofonici. Il 70% sono notizie all'interno dei
giornali radio e il 14,6% sono notizie all'interno di trasmissioni
radiofoniche non legate esclusivamente all'informazione.
A riscuotere maggiore attenzione e dibattito sono soprattutto
notizie provenienti dall'estero: in particolare le espulsioni di
rom attuate in Francia e le reazioni politiche che i rimpatri dei
rom hanno suscitato in Europa. Le notizie relative all'Italia
portano in risalto, nella maggior parte dei casi, sgomberi di campi
rom abusivi o casi di cronaca nera riferiti in particolar modo alla
comunità rom (aggressioni, omicidi, incidenti, rapine, violenze
sessuali, borseggi).
Solo in alcuni casi si parla dei Rom e della loro integrazione. E'
successo con l'incontro di Papa Benedetto XVI con i gitani
d'Europa. Tra i programmi radiofonici, è "La
zanzara", con 35 casi, a coprire maggiormente la
rappresentazione delle minoranze etno-culturali e linguistiche.
"All'interno del programma infatti si alimenta, in particolare, il
confronto con leader politici, ma anche con giornalisti ed
esponenti del mondo religioso e le tematiche affrontate riguardano
principalmente le decisioni dei rimpatri in Francia e la questione
dei campi rom in Italia" si legge nella ricerca MIster Media. Le
trasmissioni radiofoniche riescono comunque ad ampliare il raggio
della discussione, soprattutto accendendo la riflessione sulla
comunità rom: "Non stop news" (RTL) racconta "Piccoli grandi gesti
di solidarietà" attraverso un filo diretto con gli ascoltatori;
"Pagina 3" (Radio3) intitola la sua trasmissione "Un'Italia
multiculturale è possibile?"; il Gr1 (Radio1) presenta "La
storia di alcune donne rom che lavorano nella capitale" o
approfondisce le politiche a tolleranza zero del comune di Milano,
come la questione degli alloggi abitativi negati alla comunità rom.
La trasmissione che dedica maggior spazio al tema è "Permesso di
soggiorno", ad esempio nelle puntate radiofoniche intitolate "Le
donne, figli, i matrimoni nelle comunità rom", "Giudizi e
pregiudizi sui rom" o "Dialogo mediterraneo".
Facendo riferimento proprio ai Rom, a titolo esemplificativo,
all'interno delle notizie analizzate, nel 91,3% dei casi non viene
segnalato il paese di origine delle persone coinvolte, ma quando
ciò avviene prevale il riferimento a soggetti dell'Europa dell'Est
(Bulgaria e Romania in primis), caratteristica che serve
soltanto a sottolineare il loro essere considerati "altro da sé".
L'informazione sui Rom si concentra nella maggior parte dei casi su
aspetti negativi quali il problema dei campi Rom e gli sgomberi o
la criminalità. E solo in un servizio del Tg2 del 7 settembre 2010,
relativo allo sgombero di un campo rom nella periferia di Milano,
si guarda al lato umano, dando visibilità alle associazioni e ai
soggetti che lavorano con i rom come le maestre e le associazioni
di volontariato. (rc)