Iacopino (Odg): "Recuperare la dignità della professione"
30nov2012
L'appello lanciato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti al seminario di Redattore Sociale: "Vi chiedo di fare un salto: cambiare l’informazione piegata solo alle logiche di mercato". Sull'equo compenso: "Mandatemi i dati sulle vergogne che subite"
CAPODARCO DI FERMO - "Dobbiamo cambiare
l'informazione piegata solo alle logiche di mercato e recuperare la
dignità di una professione schiacciata dal conformismo dilagante".
E' questo l'appello che il presidente dell'Ordine dei giornalisti
Enzo Iacopino ha rivolto alla platea del seminario di Redattore
Sociale "Labirinto senza fili". "Vi chiedo di fare questo lavoro
con dignità, con rispetto per la verità e per le persone, tutte le
persone, anche i mascalzoni - ha detto Iacopino - . Ci sono regole
nel vivere civile che vanno rispettate. Dobbiamo fare un salto: non
solo invocare il diritto di libertà di stampa ma praticarlo come
dovere, il dovere di dare un'informazione etica. Siamo liberi di
pubblicare le foto del troncone di Sara Scazzi? Sì, ma questo non è
morale". Tuttavia, "quando si parla di libertà di stampa c'è una
cosa che non viene mai considerata: il giornalista è libero quando
viene pagato 2 euro a pezzo?".
Sulla questione dei compensi dei giornalisti,
Iacopino ha lanciato una richiesta, quella di dare la fotografia
reale della professione: "Per favore mandatemi i vostri dati sulle
vergogne che siete costretti a subire con le promesse di non so che
cosa". "Proprio durante questo seminario - ha proseguito il
presidente dell'Ordine - l'anno scorso abbiamo messo a fuoco che
stavano sfruttando i colleghi dell'Unità. E per un soffio oggi
avremmo potuto parlare dell'approvazione della legge sull'equo
compenso da parte della Commissione cultura. Ma il viceministro del
Lavoro e politiche sociali Michel Martone ha detto no, quando
sarebbero serviti cinque minuti". "Quella sull'equo compenso è una
battaglia morale per la quale stiamo spendendo energie e risorse
perché è l'altra faccia della medaglia della Carta di Firenze sulla
precarietà nel lavoro giornalistico", ha proseguito. "Stiamo
parlando della vostra vita, della vostra speranza di vita. Ma i
provvedimenti per garantire il lavoro non creano interesse, vengono
prima le banche, la sanità".
Iacopino ha affrontato anche la questione della
legge sulla diffamazione: "Siamo riusciti a uccidere la nuova
normativa e ora tutto è rimandato alla prossima legislatura".
"Capita di scrivere notizie sbagliate e non inventatevi l'alibi
della fretta, che non è dignitoso. Ma quando c'è una notizia
sbagliata va rispettato il ristabilimento della verità, non il
risarcimento per la villa al mare. Allora perché non si sceglie una
strada banale: l'obbligo di una rettifica adeguata?. Il ministro
Severino ha detto che avrebbe accolto questa proposto ma non se n'è
fatto niente. Non si può andare avanti così". (ab)
CAPODARCO DI FERMO - "Dobbiamo cambiare l'informazione piegata
solo alle logiche di mercato e recuperare la dignità di una
professione schiacciata dal conformismo dilagante". E' questo
l'appello che il presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo
Iacopino ha rivolto alla platea del seminario di Redattore Sociale
"Labirinto senza fili". "Vi chiedo di fare questo lavoro con
dignità, con rispetto per la verità e per le persone, tutte le
persone, anche i mascalzoni - ha detto Iacopino - . Ci sono regole
nel vivere civile che vanno rispettate. Dobbiamo fare un salto: non
solo invocare il diritto di libertà di stampa ma praticarlo come
dovere, il dovere di dare un'informazione etica. Siamo liberi di
pubblicare le foto del troncone di Sara Scazzi? Sì, ma questo non è
morale". Tuttavia, "quando si parla di libertà di stampa c'è una
cosa che non viene mai considerata: il giornalista è libero quando
viene pagato 2 euro a pezzo?".
Sulla questione dei compensi dei giornalisti, Iacopino ha
lanciato una richiesta, quella di dare la fotografia reale della
professione: "Per favore mandatemi i vostri dati sulle vergogne che
siete costretti a subire con le promesse di non so che cosa".
"Proprio durante questo seminario - ha proseguito il presidente
dell'Ordine - l'anno scorso abbiamo messo a fuoco che stavano
sfruttando i colleghi dell'Unità. E per un soffio oggi avremmo
potuto parlare dell'approvazione della legge sull'equo compenso da
parte della Commissione cultura. Ma il viceministro del Lavoro e
politiche sociali Michel Martone ha detto no, quando sarebbero
serviti cinque minuti". "Quella sull'equo compenso è una battaglia
morale per la quale stiamo spendendo energie e risorse perché è
l'altra faccia della medaglia della Carta di Firenze sulla
precarietà nel lavoro giornalistico", ha proseguito. "Stiamo
parlando della vostra vita, della vostra speranza di vita. Ma i
provvedimenti per garantire il lavoro non creano interesse, vengono
prima le banche, la sanità".
Iacopino ha affrontato anche la questione della legge sulla
diffamazione: "Siamo riusciti a uccidere la nuova normativa e ora
tutto è rimandato alla prossima legislatura". "Capita di scrivere
notizie sbagliate e non inventatevi l'alibi della fretta, che non è
dignitoso. Ma quando c'è una notizia sbagliata va rispettato il
ristabilimento della verità, non il risarcimento per la villa al
mare. Allora perché non si sceglie una strada banale: l'obbligo di
una rettifica adeguata?. Il ministro Severino ha detto che avrebbe
accolto questa proposto ma non se n'è fatto niente. Non si può
andare avanti così". (ab)