I quotidiani perdono lettori, il web avanza: su internet il 62% degli italiani

03ott2012
Rapporto Censis/Ucsi. La perdita per i quotidiani è del 2,3%; dell'1% per i settimanali. Meno della metà degli italiani legge almeno un libro all'anno. Crescono e-book e lettori delle testate online. ''Siamo noi a costruirci i nostri palinsesti''

ROMA - E' una  vera e propria "emorragia" di lettori: la perdita per i quotidiani è del 2,3%: il 67% degli italiani cinque anni fa leggeva il giornale, oggi sono diventati solo il 45,5%. Di contro crescono i contatti delle testate online +2,1%. Lo rivelano i dati del Rapporto Censis/Ucsi "I media siamo noi: l'inizio dell'era biomediatica", presentato oggi a Roma. La free press perde l'11,8% di lettori (25,7% di utenza), -1% i settimanali (27,5% di utenza), +1% i mensili (19,4% di utenza). Non va meglio con i libri; l'editoria libraria registra un calo del 6,5%, meno della metà degli italiani legge almeno un libro all'anno (49,7%) mentre crescono gli e-book (+1%) E proprio tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%.

I social network trascinano su internet il 62,1% degli italiani (erano il 27,8% dieci anni fa, nel 2002). Internet è il mezzo con il massimo tasso di incremento dell'utenza tra il 2011 e il 2012 (+9%). Il dato sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti delle grandi città, con più di 500.000 abitanti (74,4%). Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all'attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione complessiva e al 79,9% dei giovani. "Il notevole sviluppo di Internet (sia del numero degli utenti, sia delle sue applicazioni, che ormai permeano ogni aspetto della nostra vita quotidiana), il web 2.0, i social network, la miniaturizzazione dei dispositivi hardware e la proliferazione delle connessioni mobili hanno esaltato il primato del soggetto. - si legge - L'individuo si specchia nei media (ne è il contenuto) creati dall'individuo stesso (che ne è anche il produttore). Siamo noi stessi a costruirci i nostri palinsesti multimediali personali, tagliati su misura in base alle nostre esigenze e preferenze".