Unar: crescono i casi di discriminazione relativi ai mass media
ROMA - Ben 177, da gennaio al 14 marzo di quest'anno, le
istruttorie avviate dall'Unar (Ufficio nazionale
anti-discriminazioni razziali), con un incremento di circa il
35-40% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando le
segnalazioni relative ad eventi di discriminazione erano 126. È uno
dei dati che emerge dal Rapporto "La discriminazione in Italia nel
2010: i dati del contact center Unar", elaborato dall'Iref
(Istituto di ricerche educative e formative) e presentato dal
direttore dell'Ufficio, Massimiliano Monnanni, direttore
dell'Ufficio, chiudendo la Conferenza internazionale sulle reti
integrate per la prevenzione e rimozione delle
discriminazioni.
Rilevando il raddoppio dei casi presi in considerazione nel 2010,
arrivando a toccare quota 766, Monnanni ha commentato: "Il servizio
sembra dunque essere entrato in una fase matura". Inoltre "la
percentuale di casi pertinenti ha superato per la prima volta il
70%", mentre le richieste giunte al contact center 800/901010 "sono
equamente distribuite tra pareri (53,5%) e richieste di
sostegno/aiuto (40,1%)". Poco meno di una segnalazione su 2 arriva
da vittime di discriminazione (48,3% nel complesso; 41,1%, tenendo
conto delle sole segnalazioni pertinenti). Invece una segnalazione
su 4 è inoltrata dall'Unar stesso: nel dettaglio, "le istruttorie
aperte dall'Ufficio rappresentano il 30,9% dei casi pertinenti", ha
evidenziato Monnanni. Infine, il 20% dei casi effettivi di
discriminazione viene segnalato da un testimone, mentre
associazioni ed enti esterni all'Ufficio hanno segnalato l'8% dei
casi pertinenti.
Per quanto riguarda il mezzo attraverso il quale giungono le
segnalazioni, il call center si posiziona al primo posto,
raccogliendone quasi il 75%; circa un caso su 5 arriva all'Unar
tramite il sito. Ancora bassa la percentuale relativa alla rete
territoriale Unar-Regioni, lo scorso anno "attiva in modo
strutturato solo in Emilia Romagna e nella provincia di Pistoia":
questo canale veicola "il 6,3% dei casi pertinenti". A fine 2010
erano state chiuse il 76,7% delle istruttorie avviate nel corso
dell'anno; l'8,9% dei casi è assegnato a un magistrato o a un
esperto. "E crescono i casi relativi ai mass media (19,9% contro il
10,8% del 2009), in virtù della forte azione dell'Unar nel
monitoraggio dei mezzi di comunicazione - ha evidenziato ancora
Monnanni -; aumentano anche le segnalazioni relative alla vita
pubblica (17,8%) e all'erogazione servizi da enti pubblici (16%);
diminuiscono quelle relative al lavoro e alla casa". Infine, 3 casi
su 4 si sono conclusi con una conciliazione mediata dall'Unar,
mentre per il 13,1% l'istruttoria è tuttora in corso; per il 7,4% è
in corso un procedimento giudiziario monitorato dall'Ufficio.
(lab)