Unar: crescono i casi di discriminazione relativi ai mass media

22mar2011
Sono il 19,9%, contro il 10,8% del 2009. Per quanto riguarda il mezzo per inviare le segnalazioni, il call center è al primo posto, raccogliendone quasi il 75%; circa 1 caso su 5 arriva all’Unar tramite il sito

ROMA - Ben 177, da gennaio al 14 marzo di quest'anno, le istruttorie avviate dall'Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali), con un incremento di circa il 35-40% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando le segnalazioni relative ad eventi di discriminazione erano 126. È uno dei dati che emerge dal Rapporto "La discriminazione in Italia nel 2010: i dati del contact center Unar", elaborato dall'Iref (Istituto di ricerche educative e formative) e presentato dal direttore dell'Ufficio, Massimiliano Monnanni, direttore dell'Ufficio, chiudendo la Conferenza internazionale sulle reti integrate per la prevenzione e rimozione delle discriminazioni.
 
Rilevando il raddoppio dei casi presi in considerazione nel 2010, arrivando a toccare quota 766, Monnanni ha commentato: "Il servizio sembra dunque essere entrato in una fase matura". Inoltre "la percentuale di casi pertinenti ha superato per la prima volta il 70%", mentre le richieste giunte al contact center 800/901010 "sono equamente distribuite tra pareri (53,5%) e richieste di sostegno/aiuto (40,1%)". Poco meno di una segnalazione su 2 arriva da vittime di discriminazione (48,3% nel complesso; 41,1%, tenendo conto delle sole segnalazioni pertinenti). Invece una segnalazione su 4 è inoltrata dall'Unar stesso: nel dettaglio, "le istruttorie aperte dall'Ufficio rappresentano il 30,9% dei casi pertinenti", ha evidenziato Monnanni. Infine, il 20% dei casi effettivi di discriminazione viene segnalato da un testimone, mentre associazioni ed enti esterni all'Ufficio hanno segnalato l'8% dei casi pertinenti.
 
Per quanto riguarda il mezzo attraverso il quale giungono le segnalazioni, il call center si posiziona al primo posto, raccogliendone quasi il 75%; circa un caso su 5 arriva all'Unar tramite il sito. Ancora bassa la percentuale relativa alla rete territoriale Unar-Regioni, lo scorso anno "attiva in modo strutturato solo in Emilia Romagna e nella provincia di Pistoia": questo canale veicola "il 6,3% dei casi pertinenti". A fine 2010 erano state chiuse il 76,7% delle istruttorie avviate nel corso dell'anno; l'8,9% dei casi è assegnato a un magistrato o a un esperto. "E crescono i casi relativi ai mass media (19,9% contro il 10,8% del 2009), in virtù della forte azione dell'Unar nel monitoraggio dei mezzi di comunicazione - ha evidenziato ancora Monnanni -; aumentano anche le segnalazioni relative alla vita pubblica (17,8%) e all'erogazione servizi da enti pubblici (16%); diminuiscono quelle relative al lavoro e alla casa". Infine, 3 casi su 4 si sono conclusi con una conciliazione mediata dall'Unar, mentre per il 13,1% l'istruttoria è tuttora in corso; per il 7,4% è in corso un procedimento giudiziario monitorato dall'Ufficio. (lab)