Giornalismo e immigrati: “I media cotribuiscono alla diffusione degli stereotipi”
BOLOGNA - Contribuire alla creazione sugli stereotipi sugli
immigrati e dare poco spazio alle opinioni degli stranieri. Sono le
principali mancanze dei tg locali emerse dalla ricerca del Corecom
sull'immagine degli immigrati nei telegiornali dell'Emilia-Romagna
(vedi lancio precedente). Secondo Pina Lalli, presidente
del corso di laurea magistrale in Scienze della comunicazione
pubblica e sociale e docente dell'Università di Bologna, le
motivazioni della creazione di stereotipi da parte dei mass media
intorno alla figura degli immigrati vanno ricondotte al modello
proposto dal sociologo Alessandro Dal Lago.
"Si tratta di un circolo vizioso - spiega Lalli - Le fonti
istituzionali commentano una notizia, che poi viene ripresa dai
cittadini e di nuovo dalla politica, sempre alimentando gli
stereotipi". È necessario, dunque, interrompere questo circolo
vizioso. "I mass media contribuiscono ad alimentare stereotipi e
pregiudizi nei confronti degli immigrati - continua - ma allo
stesso tempo si rifanno all'opinione pubblica e alle idee di
politici e istituzioni".
Dalla ricerca emerge un secondo aspetto: gli immigrati non hanno
voce. "Nei telegiornali non hanno spazio le opinioni degli
immigrati perché quasi sempre si usano fonti istituzionali e anche
perché nelle istituzioni stesse ci sono pochi rappresentanti
stranieri - sottolinea la Lalli - Inoltre, si interpellano troppo
poco i rappresentanti della Consulta provinciale degli stranieri.
Bisogna dare voce ai pochi rappresentati istituzionali degli
immigrati e cambiare le fonti dei giornalisti, non più solo
politici e persone con autorità ma anche cittadini comuni". (marika
di cristina)