Redazioni sempre più inaccessibili ai giovani giornalisti
ROMA - Il lavoro autonomo cresce anche perché nelle redazioni
sta diventando impossibiIe entrare per i giovani giornalisti, come
dimostra la diminuzione secca dei rapporti di lavoro di
praticantato complessivi nel corso dell'anno, da 1.306 a 899 (meno
31%) con un sostanziale blocco del turn over. Il dato è contenuto
nel rapporto "Giornalismo, una professione sempre più frammentata"
di Pino Rea del Laboratorio "Libertà di Stampa, Diritto
all'Informazione" (Lsdi), presentato oggi nella sede della
Federazione nazionale della stampa italiana, in occasione della
giornata europea dedicata ai giornalisti precari e freelance "Stand
up for journalism". (vedi lancio precedente)
Gli autonomi effettivi sono aumentati del 7,7% nel 2010,
passando da 23.213 a 25.011. Tra loro ci sono più donne che in
passato. Le giornaliste freelance sono 10.600 (42,4%), con una
crescita del 190% rispetto al 2002, quando erano 3.661 su 9.373
complessivi. In Veneto quasi un giornalista su 2 fa lavoro autonomo
ed è iscritto alla gestione separata dell' Inpgi. Sul fronte
economico, l' analisi delle denunce dei redditi mostra un ulteriore
impoverimento della categoria. Cresce infatti in percentuale il
numero delle ''denunce'' di reddito zero: 4.000 su 17.374 denunce
presentate nel 2010 per il 2009, pari al 23,2%, contro il 20% dell'
anno precedente. Nel 2010 sei giornalisti autonomi su
10 denunciano redditi inferiori a 5.000 euro (il 62%, contro il
55,3% dell' anno scorso), mentre calano quelli nelle fasce con
redditi fino a 25.000 euro (27,6% rispetto al 32,5%), fra 25
e 50.000 euro (7,5% rispetto all' 8,8%) e oltre i 50.001 (3% contro
il 3,3%).
La Regione che ha perso il maggior numero di rapporti di lavoro è
la Lombardia, con meno 285 unità, seguita dal Lazio (meno 168),
anche se la Liguria (meno 121) sembra la regione che in proporzione
ha subito il 'salasso' peggiore, con un calo da 562 a 441 rapporti.
Seguono ancora Emilia-Romagna (meno 83) e Campania (meno 50). In
percentuale in Lombardia il calo è stato del 4,8%, nel Lazio del
3%, in Liguria del 21,5%, in Emilia-Romagna del 6,3% e in Campania
del 4,3%. In cinque regioni invece i rapporti di lavoro sono
aumentati: Calabria (più 15), Sicilia (8), Friuli Venezia
Giulia (2), Val d' Aosta (2) e Abruzzo (1).
Anche nelle pensioni la disparità è enorme. Il 60,3% dei
giornalisti pensionati, iscritti all'Inpgi1, ha un trattamento
pensionistico compreso fra 50.001 e 100.000 euro. Quasi un
giornalista pensionato su 10 (l' 8,6%) gode di un trattamento
superiore ai 100.001 euro annui, mentre nel 2009 la percentuale era
dell' 8,1%. Tra gli autonomi invece, alla fine del 2010 l'
Inpgi2 corrispondeva 899 pensioni (802 dirette e 97 indirette), i
cui importi sono da fame. Sono 485 (il 60,2%) quelle che non
superano i 500 euro annui, mentre nel 2009 erano il 63%. Quelle fra
501 e 1.000 euro sono 155 (19,3%; erano il 19,6% nel 2009), mentre
sono 162 quelle superiori ai 1.000 euro (20,2%, contro il 17,4%
dell' anno precedente). (rc)