Duecento giornalisti a lezione di sobrietà dell'informazione
CAPODARCO DI FERMO - Successo per l'edizione 2011 del seminario
di Redattore Sociale dal titolo "Bulimie. Dalle abbuffate virtuali
alla sobrietà dell'informazione", che si è chiusa ieri a Capodarco
di Fermo, con la presenza di circa 200 giornalisti da tutta Italia.
Il seminario si è aperto con il ricordo di Roberto Morrione, uno
dei migliori giornalisti della Rai scomparso pochi mesi fa,
ricordato dall'amico e collega Ennio Remondino. A seguire la
lezione di Achille Rossi, filosofo esperto del pensiero di Maurice
Bellet e Raimon Panikkar e fondatore della rivista
politico-culturale l'altrapagina, intervistato da Giulio Marcon,
coordinatore della campagna "Sbilanciamoci!".
"Noi viviamo in un mondo impossibile sotto il profilo etico,
ecologico e spirituale: la metà dell'umanità vive in condizioni
sottoumane, l'equilibrio ecologico si è rotto con la conseguenza
che il clima è impazzito e la società produce persone sempre più
avide e aggressive", ha spiegato Rossi. Secondo il filosofo, "non è
possibile continuare così, perché il pianeta non ce la fa". Quello
che raccomanda la Banca mondiale, e cioè che dobbiamo crescere del
3% entro il 2050, "è un delirio". Al contrario, "noi dobbiamo
prendere definitivamente congedo dall'idea di crescita e sviluppo".
"Questo non è facile - sottolinea Rossi - perché l'archetipo della
crescita è radicato in noi, per questo serve un'intuizione più
forte: ascoltare il divino, coltivare l'umano". Si tratta di avere
una "visione più profonda della vita che prende sul serio
l'impossibilità di crescere, che privilegia la qualità e non la
quantità".
Per Rossi, c'è un aspetto positivo nella povertà: "In una civiltà
in cui tutto è occupato da cose, in cui tutto è stato oggettivato,
non c'è più spazio per la relazione, che è invece la più grande
ricchezza dell'essere umano. La povertà ha questo pregio: fa
recuperare la relazione". Dal concetto di povertà a quello di
frugalità: "Ho paura dell'austerità imposta dai governi,
l'austerità imposta non funziona. Bisogna invece riscoprire il
senso del limite perché è proprio la mania di onnipotenza che ci fa
male come nel caso della Banca mondiale che parla di crescita senza
guardare la realtà".
Il concetto di frugalità può essere esteso anche ai media:
"L'abbondanza di notizie rende la comunicazione inutile, spesso
scrivere diventa semplicemente riempire un foglio, senza pensare a
ciò che si scrive. Invece un'informazione frugale, sobria è quella
che riscopre il silenzio, il dialogo". Per Rossi il concetto di
frugalità è preferibile a quello di "decrescita", che resta
nell'orizzonte dello sviluppo: "Quello che serve è una nuova
civiltà che i cittadini sono chiamati a costruire rimettendo al
centro i beni comuni. Alla base di questa nuova visione c'è la
considerazione che le cose umane non sono in vendita, a partire
dall'amore e dalla fede e che il mercato non è altro che un grande
mito".