Soru, le “bulimie” di internet e il ruolo del giornalista
CAPODARCO DI FERMO - Marino Sinibaldi intervista Renato Soru. Il direttore di Radio Tre Rai, da sempre amico di Capodarco, ha dato vitasabato a un interessantissimofaccia a faccia con il fondatore e presidente di Tiscali, ed ex presidente della regione Sardegna. Il tutto di fronte ad una platea nutrita e attenta, una presenza che ha caratterizzato tutta la seconda giornata del Seminario "Bulimie. Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell'informazione".
Soru, in quanto ex Bocconiano, è stato subito chiamato a rispondere sul neo-governo Monti, composto anch'esso da tutti ex Bocconiani, e ha tracciato un quadro attento della situazione economico-finanziaria. Ha poi ricordato le vicende della sua azienda, Tiscali, e ha spiegato la sua scelta di mantenere per sé le azioni senza confidare nei redditizi giochi della finanza.
Giornalisti e bulimie. Una quantità enorme di notizie avvelena le fonti dell'informazione. Così la bulimia delle rete inquieta, conduce a una nevrotica attività. Possiamo salvare l'informazione dentro l'alluvione? Può esistere una sobria bulimia? Su questo ossimoro Sinibaldi ha coinvolto Soru, la cui sobrietà è leggendaria.
"Mi occupo di comunicazione, avendo partecipato a fondare una società di Internet, e poi mi sono occupato e mi occupo di politica -ha affermato Soru -. Penso però di aver perso le elezioni per la mia scarsa propensione a comunicare. Nel mio impegno politico ho comunicato poco, ho cercato di far parlare le cose. Fa parte del mio carattere e nasce da una timidezza giovanile, rimasta anche da grande".
Tuttavia Soru dimostra di conoscere le 'strade' della
comunicazione: "Una tastiera, un pc, un video, una stampante…
Cose che oggi ti permettono di ordinare la scrittura come in
passato non era possibile. E già questo sembra dare un valore.
Internet ha permesso subito a tutti di aprire una propria finestra
e di raccontare. Certo, restano le differenze. Un blogger non è un
giornalista.Un blogger è un 'one man show', con il suo punto di
vista che viene riproposto su ogni argomento. Al massimo si apre al
dibattito con i suoi lettori. Il giornale invece rappresenta una
visione del mondo".
Tanti navigatori, tanti punti di vista… "Internet ha aumentato le
opportunità di lettura, ma questo può portare alla bulimia. E dico
questo anche se nella barra dei preferiti abbiamo messo sempre i
nostri 8-10 siti, e non usciamo da quelli. In questa bulimia,
tuttavia, è molto importante il lavoro del giornalista, un lavoro
di analisi e di selezione. Lo sforzo di riassumere e raccontare.
Sono cresciuto con gli articoli di giornale e continuo ad andare
avanti così. Quindi mi difendo dalla bulimia in questo modo".
Ma c'è anche un problema 'politico'. "Al centro di questa bulimia c'è il motore di ricerca. E' lui il responsabile. Metti una parola chiave, o due o tre, e ti dà una risposta che porta alla bulimia. Ti dà la possibilità di leggere, rileggere, confrontare. Ma è incredibile che al di là di questa quantità sproporzionata (l'ultima cifra che avevo sentito è quella di 70 miliardi di pagine web che vanno indicizzate, oggi abbiano superato i 100 miliardi. E Google tra queste ne sceglie e ne indicizza alcune) ci sia questa sola società (Google, appunto, ndr), questo solo motore di ricerca, questo solo consiglio di amministrazione che permette di muoversi. Strano che non sia nato una dibattito politico importante su questa cosa, sul modo in cui questi link vengono selezionati". Per questo ha annunciat che anche l'Italia si sta muovendo per creare un nuovo e diverso motore di ricerca.
In quanto editore dell'Unità, Soru è stato anche chiamato in causa dalla platea sulla situazione di una quarantina di collaboratori del quotidiano politico, da tempo in attesa di essere pagati. Accertatosi della situazione, Soru ha promesso un suo pronto intervento.