“Siamo una casta di poveracci”: giornalisti in piazza a Firenze
FIRENZE - "L'Italia si è commossa per i 3,95 euro l'ora
percepiti dalle operaie di Barletta" ma è opportuno sapere che "i
giornalisti vengono pagati meno di 3,95 euro l'ora. Gran parte
dell'opinione pubblica ci considera una casta, ma non si rende
conto che siamo una casta di poveracci" dove ci sono "colleghi che
vengono pagati 50 centesimi a pezzo, oppure 1,03 euro, 2 euro o 5
euro" e dove "i contrattualizzati sono soltanto il 20-25%". Con
queste parole il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti
Enzo Iacopino ha presentato il 6 ottobre a Firenze la due giorni
'Giornalisti e giornalismi', la manifestazione organizzata da Odg
nazionale, Odg Toscana, Fnsi e Assostampa Toscana che ha chiamato a
raccolta giornalisti da tutta Italia per concorrere alla creazione
della 'Carta di Firenze', uno strumento deontologico
innovativo per disciplinare modelli virtuosi di collaborazione tra
giornalisti e cooperazione con editori per cementare ancora la
fiducia tra stampa e lettori.
La Carta normerà condotte e comportamenti che potranno diventare
anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale
in caso di violazione. "La Carta di Firenze - ha detto Iacopino -
ci darà gli strumenti per aprire procedimenti disciplinari nei
confronti di direttori, caporedattori e capiservizio e di chiunque
si presterà a fare da caporale in questo settore e chiedere pezzi
che vengono pagati pochissimo".
La due giorni si è aperta con un messaggio del
Presidente della Repubblica Giorgi Napolitano: "Il
Presidente - ha detto Iacopino - è molto attento a queste due
tematiche, la delicatezza dell'informazione e i diritti dei
lavoratori, e mi è stato annunciato che lancerà un messaggio ben
preciso con poche parole". Alla due giorni è previsto anche un
video messaggio dell'attrice Luciana Littizzetto, "precaria della
Rai", come l'ha definita Iacopino.
Alle 14 di venerdì 7 ottobre si terrà un presidio in piazza della
Signoria promosso dal gruppo dei giornalisti precari toscani e da
Assostampa Toscana. "Oggi noi giornalisti siamo in gran parte
precari - spiega il gruppo di giornalisti toscani - Non abbiamo
contratto, le retribuzioni sono da fame (spesso guadagniamo
meno dei 'colleghi' precari dei call center), niente ferie,
niente indennità di malattia o invalidità, i contributi per la
pensione sono un miraggio, diritti di maternità e paternità
manco a parlarne. Il problema non è solo nostro, ma soprattutto di
chi i giornali li legge: un giornalista precario è
ricattabile, non può garantire un'informazione libera, indipendente
e autonoma. Un giornalista precario, che per sbarcare il
lunario deve fare in fretta tre, quattro, cinque articoli al
giorno, non garantisce l'accuratezza e il rigore ai quali i lettori
hanno diritto". A Firenze è previsto l'arrivo di oltre 250
giornalisti precari da tutta Italia.