La “Carta di Firenze” contro lo sfruttamento dei giornalisti
FIRENZE - Si chiama 'Carta di Firenze' ed è il nuovo strumento
deontologico che intende combattere il precariato nel mondo del
giornalismo disciplinando i comportamenti di editori, direttori e
caporedattori. La Carta intende normare le condotte che potranno
diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o
sindacale in caso di violazione.
Nello specifico, in virtù di principi della Carta, l'Ordine dei
Giornalisti e la Federazione nazionale della stampa vigileranno
affinché siano garantiti i seguenti punti: porre un freno allo
sfruttamento e alla precarietà, favorendo quelle condizioni
tese ad assicurare un futuro professionale e personale ai tanti
giornalisti oggi privi di tutele e garantire nel contempo un futuro
alla buona e corretta informazione nel nostro Paese; attuare i
percorsi di regolarizzazione ed avviamento verso contratti a tempo
indeterminato ed equi, affinché si realizzino le condizioni per
promuovere le evoluzioni di carriera e le progressioni
professionali; rispettare i trattamenti minimi contrattuali
(stipendio e indennità di contingenza); valorizzare le
professionalità già esistenti, attingendo dalle liste di
disoccupazione e verificando l'attuazione dei limiti previsti per
l'impiego di stagisti o tirocinanti; garantire a collaboratori,
lavoratori autonomi, ed assunti ex art. 2 e 12 del Contratto
Nazionale di Lavoro un'equa retribuzione, che permetta al
giornalista e ai suoi familiari un'esistenza libera e dignitosa,
secondo quanto previsto dal dettato costituzionale; favorire il
percorso di adesione alle casse previdenziali e di mutua assistenza
e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire le
necessarie tutele sociali ed economiche anche a chi non è
inquadrato come lavoratore dipendente.