“Cronache di ordinario razzismo”: in Italia dal 2007 oltre 1300 casi e 16 morti

31ott2011
Presentato il secondo libro bianco curato da Lunaria, che ha registrato violenze e discriminazioni riportate sui media. Vittime soprattutto stranieri, rom, musulmani ed ebrei. In molti casi gli autori sono attori istituzionali

ROMA - Sono 861 i casi di discriminazione e di razzismo monitorati sulla stampa e sul web tra il 15 luglio 2009 e il 31 agosto 2011, 1311 se si aggiungono quelli dal 2007 al 2009.  Da Rosarno a Adro a Lampedusa: le vicende di intolleranza e xenofobia che hanno fatto il giro del mondo ma anche una raccolta di storie molto meno note sebbene altrettanto gravi. Sono le "Cronache di ordinario razzismo", titolo del nuovo libro bianco sul razzismo in Italia, presentato da Lunaria al Salone dell'editoria sociale a Roma. A distanza di due anni dal primo libro bianco sul tema, l'associazione fa il quadro delle scelte istituzionali, degli articoli dei mass media e delle ordinanze comunali dei sindaci della Lega Nord sul "razzismo quotidiano" nel nostro paese. A essere presi di mira sono i cittadini stranieri e i rom. Il volume si propone di passare dalla denuncia alla costruzione di una memoria collettiva sugli atti razzisti compiuti con sorprendente 'normalità' per offrire uno strumento utile a combatterli meglio. Cronache di ordinario razzismo, edizioni dell'Asino, è un lavoro collettivo di Paola Andrisani, Sergio Bontempelli, Andrea Callaioli, Serena Chiodo, Giuseppe Faso, Filippo Miraglia, Grazia Naletto, Maria Silvia Olivieri, Alan Pona, Enrico Pugliese, Annamaria Rivera, Ilaria Traina ed è realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Charlemagne e con la Tavola Valdese.

I dati raccolti parlano di un aumento esponenziale delle violenze. Negli ultimi cinque anni 16 persone sono morte a causa di azioni razziste. Una nel 2007, cinque nel 2008 e nel 2009, tre nel 2010, due nel 2011. I casi di violenze fisiche nel complesso sono stati 350 dal 2007 a oggi. L'anno peggiore è stato il 2009 con il record negativo di 127 episodi. Rispetto al 2008, quando si registravano 26 casi di violenze verbali, nel 2009 la cifra è schizzata a 126, per aumentare ancora negli anni seguenti: 131 nel 2010, 202 nel 2011. La maggiorparte è propaganda razzista, come dichiarazioni, discorsi, scritte e manifesti. In numero minore,  ma sempre elevato (poco meno di 200 casi), si tratta di offese, minacce o molestie. Sempre negli ultimi cinque anni, 366 i casi di discriminazione di cui 85 sono le ordinanze dei sindaci. Queste ultime hanno conosciuto un picco a partire dal 2009, nel biennio precedente infatti se ne erano registrate soltanto tre.
I moventi delle violenze o delle discriminazioni sono in gran parte le origini nazionali o etniche (817 casi), seguiti dai tratti somatici (226) e dall'appartenenza religiosa (173). Gli ambiti in cui si sono verificate, sono soprattutto all'interno della sfera pubblica, dei rapporti con le istituzioni e delle relazioni sociali o della scuola. Si scopre così che gli autori di violenze e discriminazioni sono nella maggiorparte dei casi (427 su 1311) attori istituzionali e questo soprattutto dal 2009 in poi. Seguono gruppi (391) e individui singoli (396).
Fra i gruppi che hanno commesso le azioni razziste, 125 non sono noti, 153 sono non partitici, 74 di estrema destra e 39 sono gruppi leghisti. I gruppi più presi di mira  sono stati nell'ordine rom, musulmani ed ebrei. Laddove era nota l'appartenza politica degli autori di violenze e discriminazioni razziali, siano essi singoli, gruppi o istituzioni, è stata registrata una prevalenza della Lega Nord (170 casi), seguita dal Pdl (47), Pd (6) e Fli (3). (rc)