Cronache di ordinario razzismo, bocciata la stampa italiana
ROMA - Maggio 2011, dopo la morte di Abderrahaman Salhi, un
ragazzo marocchino di 24 anni a Montagnana, in Veneto,
testimoni affermano che alcuni carabinieri costringono gli
stranieri ubriachi a bagni forzati nel fiume gelido, ripetuti più
volte per fare smaltire l'alcol. Il 28 giugno a Desenzano del Garda
muore un giovane di 19 anni, Imad El Kaalouli, cittadino
marocchino, in Italia dall'età di tredici anni. A ucciderlo è il
suo datore di lavoro all'interno del ristorante sul lungolago dove
Imad lavorava da cinque mesi. Imad era andato, insieme a una
consulente del lavoro, a rivendicare il pagamento degli arretrati
sull'ultimo stipendio e del Tfr. La risposta del titolare italiano
sono 8 colpi di pistola (detenuta illegalmente): Imad è colpito a
morte, il consulente del lavoro resta ferito. Yussuf Errahali è un
senza tetto marocchino di 37 anni trovato morto, mezzo nudo e
inzuppato d'acqua il 12 gennaio 2010 a Napoli, nella centralissima
Piazza Cavour. Probailmente Yussuf non è stato ucciso solo
dal freddo, ma dalle molestie e dalle violenze di un gruppo di
giovani del quartiere che "per divertirsi" l'avrebbero gettato
nella fontana, lasciandolo poi morire assiderato. Sono queste le
"Cronache di ordinario razzismo" raccolte nel libro bianco 2009 -
2011 curato da Lunaria e presentato al Salone dell'editoria
sociale.
Un viaggio nell'orrore da nord a sud, senza dimenticare il lavoro
nero e lo sfruttamento delle braccia straniere in agricoltura, le
violazioni dei diritti umani nei Centri di identificazione ed
espulsione, le navi prigione allestite per "liberare" Lampedusa dai
tunisini, il divieto di accesso per la stampa e le associazioni non
accreditate ai Cie e ai Cara. Il "pacchetto sicurezza" fa da
cornice a quello che i curatori del volume definiscono senza mezzi
termini "razzismo istituzionale".
Di tutte queste storie, ben poco è arrivato all'opinione pubblica
nazionale. Solo alcuni casi hanno risvegliato l'attenzione dei
media: l'omicidio di Sanaa Dafani, la giovane 23enne di origine
marocchina uccisa dal padre nel settembre 2009; la ribellione di
Rosarno del 7 gennaio 2010; la vicenda della mensa scolastica di
Adro dell'aprile 2010; l'omicidio di Maricica Hahaianu, 33enne
romena uccisa a seguito di un litigio nella stazione della metro
Anagnina di Roma l'8 ottobre 2010. Ma anche in queste vicende, i
mass media, i giornalisti e gli opinionisti sono la nota dolente,
accusati di usare categorie arbitrarie, di fare confusione fra
orientamenti religiosi e nazionalità, di ignorare i termini
corretti o, peggio, di malizia, sciatteria e sbavature
razziste.
Alcuni esempi riportati nel secondo libro bianco sul razzismo,
riguardano i principali quotidiani e le agenzie di stampa
nazionali. Si parte dal Corriere della Sera del 20 dicembre 2010
che pubblica un editoriale di Giovanni Sartori, L'integrazione
degli islamici, che ripropone "la vecchia tesi - un'autentica
ossessione - della "radicale inintegrabilità" degli
immigrati musulmani". A questo proposito, Si legge nel volume:
"Oltre a perpetuare l'abituale confusione grossolana fra
nazionalità e orientamento religioso, non degna di un politologo,
oltre a far finta d'ignorare che si può essere indiani e
musulmani, cinesi e musulmani, marocchini e
cristiani, tunisini ed ebrei, maghrebini e
agnostici, iracheni e atei, e così via, egli mostra di non
conoscere dati empirici basilari. Fra questi, un dato che in base
ai suoi criteri dovrebbe essere indice di scarsa
integrazione proprio degli "asiatici": secondo stime della
Fondazione Ismu (relative al 2008 ma ancor oggi tendenzialmente
valide), in Italia la maggior parte degli immigrati irregolari
proviene infatti da paesi asiatici, in testa la Cina".
Torna in auge nei titoli e negli articoli anche il termine 'vù
cumprà'. Una notizia Ansa del 18 aprile 2011 titola: Protesta
venditori souvenir contro vu' cumprà . Lo stesso giorno "Il
Gazzettino" informa che Massimo Cacciari, intervistato in
proposito, ha dichiarato: "A me non danno fastidio: qualsiasi città
italiana è piena di vu' cumprà". Repubblica.it in un servizio
del 28 agosto 2011, usa "vu' cumprà" per riferire dell'azione
meritoria compiuta da alcuni migranti: la pulizia volontaria di
alcune strade a Napoli. Anche nell'uso dei termini, i
giornalisti della carta stampata sono accusati di ignoranza.
Scambiano spesso i nigeriani per 'nordafricani' e confondono i
centri di detenzione per stranieri irregolari con quelli di
accoglienza per richiedenti asilo. In quest'ultimo caso viene
citato come cattivo esempio l'articolo di Alberto Custodero e
Corrado Zunino, Guerriglia nei Cie, è strategia della
violenza, su "la Repubblica" del 3 agosto 2011. Invece su "Le
Monde" Salvatore Aloise non parla mai di 'clandestini' e sa
distinguere correttamente le diverse tipologie di centri.
Per quanto riguarda gli sbarchi a Lampedusa, "il linguaggio è
biblico, bellicoso, catastrofico (fino all'infelice espressione
"tsunami umano"), e induce i lettori/spettatori a sentirsi sotto
assedio, profondamente minacciati e in stato di pericolo".
"Scenario apocalittico" ed "esodo biblico senza
precedenti" sono termini usati anche dal governo, in particolare
dal ministro dell'Interno Roberto Maroni che crea allarmismo.
Alcuni esempi di titoli delle principali testate italiane:
Esodo di 300mila persone(La Repubblica); Clandestini
fuori controllo. E l'Italia teme l'invasione (La Stampa),
Una marea di profughi (Il Giornale); Dalla Libia può
arrivare un'ondata di immigrazione di proporzioni
catastrofiche (Il Sole 24ore); Navi, aerei e paura:
Lampedusa pronta come a una guerra (La Stampa).
(rc)