Tanta Tv, e il “senso di angoscia” colpisce un italiano su tre

27gen2011
Rapporto sulla sicurezza in Italia e in Europa. “Scarsa intensità di relazioni interpersonali, bassa partecipazione e alta esposizione televisiva sono tutti fattori che alimentano questa forma indefinita di insicurezza”. Più esposte le donne

ROMA - Ancora dati e considerazioni dal Rapporto sulla sicurezza in Italia e in Europa, realizzato da Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis, attraverso sondaggi in Italia e in altri 4 Paesi europei, e presentato questa mattina a Roma.
Le quattro "facce" dell'insicurezza. Le informazioni sulle diverse dimensioni dell'insicurezza in Italia sono state condensate nel Rapporto in altrettanti indici sintetici, che danno luogo a una graduatoria.
Al livello più elevato troviamo l'insicurezza di tipo globale, che coinvolge circa i tre quarti della popolazione (73%). Tale misura si è mantenuta sostanzialmente stabile nel periodo di osservazione 2007-2010 e tende a crescere in funzione dell'età (soprattutto dopo i 45 anni). Raggiunge i valori massimi nelle regioni del Sud (79%), mentre, dal punto di vista politico, sono gli elettori di centro-sinistra a mostrare maggiore reattività su questa dimensione.
A un livello leggermente inferiore, troviamo l'insicurezza di tipo economico (63%), che dopo essersi abbassata nel 2009 è tornata a salire nell'ultimo sondaggio. Essa sfiora la quota di sette persone su dieci nelle fasce centrali d'età, diventando prima preoccupazione tra i ventenni e i trentenni. Dal punto di vista geografico, è ancora una volta il Mezzogiorno ad esibire maggiore disagio (71%) e il dato femminile (69%) supera nettamente quello degli uomini (57%).
 
C'è poi l'indice che misura le paure legate alla criminalità è sceso dal 43% del 2007 al 33% di oggi. Anche in questo caso, sono soprattutto le donne (38%), e in particolare le casalinghe (42%), a fare registrare i valori più elevati. Sotto il profilo geografico, spicca il dato del Mezzogiorno (36%), sebbene la punta massima coincida con l'elettorato della Lega Nord (50%).
Un ultimo indice sintetico ha a che fare con il "senso di angoscia": ne soffre circa un italiano su tre, cui capita di sentirsi "angosciato e preoccupato" senza conoscere il preciso motivo. Tale sentimento colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini (42% contro il 21%), le persone con basso livello d'istruzione (43%) e i residenti nelle regioni del Sud (43%). "Scarsa intensità di relazioni interpersonali, bassa partecipazione e alta esposizione televisiva - si precisa nel Rapporto - sono tutti fattori che alimentano questa forma indefinita di insicurezza". Non solo: "Per quanto riguarda la componente mediatica, il dato si impenna soprattutto tra gli spettatori assidui dei programmi di infotainment pomeridiano (53%): le persone affezionate a queste trasmissioni, nelle quali soft news e narrazione del dolore si alternano e si intrecciano, mostrano tassi di inquietudine più elevati in riferimento a tutti gli indici di insicurezza presi in esame". (da.iac)