Criminalità, al Tg1 tre notizie al giorno

27gen2011
Il Tg1 ha 1023 notizie contro le 514 di Tve, le 307 di Bbc One, le 255 di France 2 e le 60 di Ard. Nel nostro Paese la rappresentazione mediatica dell’insicurezza legata a un peggioramento delle condizioni di vita si ferma invece al 5,6%

ROMA - Secondo il Rapporto realizzato da Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis (che ha preso in esame la percezione sociale della sicurezza attraverso sondaggi d'opinione e la rappresentazione mediatica degli stessi temi sui principali tg europei), il confronto con l'Europa sulla criminalitàmette in luce anche significative differenze quantitative e qualitative.
La quantità di notizie relative alla criminalità in Italia è superiore a quella degli altri paesi europei: il Tg1 nel 2010 ha 1023 notizie contro le 514 di Tve, le 307 di Bbc One, le 255 di France 2 e le 60 di Ard, una media per l'Italia di quasi tre notizie al giorno. La pagina della criminalità in Italia è costante e occupata dalla criminalità comune: furti, rapine, aggressioni distribuiti su tutto il territorio e non tematizzati.
Ciò che accomuna le modalità di narrazione dei casi criminali nei telegiornali europei è il superamento della cronaca. Essi diventano occasione di dibattito in relazione al contesto sociale e politico. La violenza di genere e le relative campagne di sensibilizzazione in Spagna, l'uccisione di una poliziotta, le violenze nelle banlieu e i relativi interventi di Sarkozy in materia di sicurezza in Francia, la strage di Cumbria e la presunta inefficienza dei servizi sociali in Gran Bretagna, gli abusi sessuali, la pedofilia e il controllo sugli istituti educativi in Germania: sono notiziabili in ragione della loro rilevanza nell'agenda pubblica e politica. Questo tipo di tematizzazione è quasi del tutto assente in Italia (basti pensare alla rappresentazione del Caso Scazzi), se c'è, riguarda la trattazione della criminalità organizzata, peraltro residuale sul complessivo della criminalità.
 
Il confronto con l'Europa evidenzia alcuni scostamenti nelle modalità di rappresentazione delle notizie ansiogene con gli altri telegiornali.
Nei telegiornali europei viene assegnato ampio spazio alla crisi economica: la percentuale di insicurezza è preminente in Germania (27,1%) e Spagna (35,9%). È al secondo posto in Gran Bretagna (24,4%) e in Francia (28,9%). Si tratta di notizie che riguardano, complessivamente, la riduzione del potere di acquisto dei cittadini, la crisi del lavoro e le pensioni.
La rappresentazione di un'insicurezza sul futuro è trasversale e presente anche nella trattazione delle questioni sociali: la difficoltà di trovare casa per l'aumento degli affitti o la rinuncia alle ferie estive in Spagna, l'estensione degli assegni sociali o ancora la mobilitazione contro l'aumento delle tasse universitarie in Gran Bretagna, le difficoltà legate all'integrazione dei cittadini extra-comunitari in Germania, l'aumento delle richieste per le case popolari e dei centri di distribuzione di beni di prima necessità in Francia. Dimensione che riguarda anche l'immigrazione (4,5% nell'agenda europea, 1,3% in Italia) che viene tematizzata, tranne in Italia, in relazione alle politiche di integrazione, alle pratiche culturali (il velo per esempio) e al lavoro.
 
In Italia, invece, la rappresentazione mediatica dell'insicurezza legata a un peggioramento delle condizioni di vita si ferma al 5,6% e segue la distruzione dell'ambiente (7,3%), la minaccia di atti terroristici e i problemi di salute (6,6%). Essa si lega a fatti specifici: la crisi della Fiat e l'aumento di alcuni beni, i tagli e le relative proteste al settore della cultura e dell'istruzione. È l'Italia che detiene il record dell'insicurezza legata a fatti criminali: il 66,5% contro la media europea del 38,2%.
Insomma, alla rappresentazione in Europa di un'incertezza sul futuro, globale che coinvolge la collettività fa da contraltare in Italia "un'insicurezza specifica, locale e di tipo emergenziale". (da.iac)