Giornalisti minacciati, escalation in atto: “Denunce in aumento del 100%”
BOLOGNA - Cinquantatre casi di minacce e intimidazioni, di cui
10 aggressioni fisiche e 9 intrusioni e danneggiamenti. Diciannove
le minacce pervenute tramite lettere e telefonate, 2 attraverso il
web e 13 per via giudiziaria. Il secondo rapporto dell'Osservatorio
Ossigeno Fnsi-Odg mostra un fenomeno preoccupante e in costante
crescita su tutto il territorio italiano. Nonostante le regioni del
sud, Calabria in testa, detengano il triste primato per le minacce
subite dai giornalisti, non mancano casi gravi di pressioni subite
dalle redazioni di centro e nord Italia. Sono 8 i casi segnalati in
Calabria, 4 in Sicilia, 6 in Campania, 9 in Lazio, 6 in Lombardia,
3 in Puglia, 2 in Basilicata e Piemonte e 1 in Emilia-Romagna.
Quest'ultima denuncia proviene dal giornalista David Oddone,
cronista a San Marino minacciato di morte lo scorso aprile. Il
giornalista che segue i temi della criminalità, infiltrazioni
mafiose e reati finanziari nella Repubblica del Titano, ha visto
intensificarsi intimidazioni e avvertimenti dopo che i suoi servizi
sono stati ripresi da importanti quotidiani (come il Corriere della
Sera e il Sole 24Ore) e in seguito della sua partecipazione alle
trasmissioni televisive (Ballarò ed Exit).
Nel rapporto sono indicate anche le numerose segnalazioni pervenute
all'Osservatorio troppo tardi per essere verificate prima che fosse
dato alle stampe, 15 in totale, utili a una fotografia più
realistica della diffusione di un fenomeno spesso trascurato e
sottostimato nel nostro Paese.
Il rapporto è stato presentato il 23 settembre a Napoli, la città
di Giancarlo Siani, il giovane cronista del quotidiano Il Mattino,
ucciso 25 anni fa dalla camorra, la sera del 23 settembre 1985. Era
un giornalista "abusivo" che lavorava a tempo pieno come
corrispondente da Torre Annunziata, un giovane precario dei nostri
tempi che non ha mai smesso di praticare il giornalismo in cui
credeva, quello che informa senza censura. È in occasione del
premio intitolato alla memoria di questo giornalista, nella sala
riunioni del Mattino, è stato presentato il documento che
raccoglie i diversi casi di censura violenta realizzata con
minacce, intimidazioni, danneggiamenti, intrusioni, e azioni
giudiziarie pretestuose per limitare la libertà di informazione in
Italia.
Il Rapporto 2010 è il secondo a essere pubblicato da quando
l'Osservatorio Fnsi-Odg "Ossigeno per l'informazione" è stato
istituito con l'intento di difendere la libertà dei giornalisti
italiani. Un rapporto definito "a metà" da Angelo Agostini,
direttore scientifico dell'osservatorio e direttore della rivista
"Problemi dell'informazione", che lamenta la carenza di fondi
destinati a questa attività da Fnsi e Odg: "Potevamo fare due cose
di fronte a questa situazione. Rimandare la pubblicazione del nuovo
rapporto rischiando di slittare al 2015 o scegliere di procedere a
scartamento ridotto. Abbiamo scelto la seconda opzione, rischiando
di raccontare meno di quanto avremmo dovuto, piuttosto che stare in
silenzio".
Se nel rapporto precedente erano segnalati 61 episodi in un periodo
di tre anni (2006-2008) per una media di 20 l'anno, i 43 episodi
dell'ultimo rapporto segnano un aumento del 100% delle minacce
denunciate dai giornalisti. In aumento anche le minacce collettive
ai danni di gruppi di giornalisti o intere redazioni nell'ordine
del 250% con il doppio dei giornalisti coinvolti (+100%).