I direttori di testata analizzano i risultati dell’Osservatorio Carta di Roma

22lug2010
Immigrazione e stampa tra “indifferenza”, “dovere di raccontare la normalità” e “giornalismo d’inchiesta”: ecco cosa ne pensano chi guida L’Unità, La Stampa, Europa, Avvenire, News Mediaset, Studio Aperto e Il Resto del Carlino

ROMA - Immigrazione e stampa tra "indifferenza", "dovere di raccontare la normalità" e "giornalismo d'inchiesta". Ad analizzare i risultati dell'ultimo semestre di ricerca dell'Osservatorio Carta di Roma, presentati oggi, non sono stati solo gli studiosi e le associazioni, ma anche i giornalisti. Numerosi direttori si sono confrontati sulle scelte compiute dalle loro testate. Ecco allora che Concita De Gregorio, a capo dell'Unità, è rimasta "sbalordita che le notizie che riguardano il mondo intero siano ignorate dalla stampa nostrana, soprattutto quando sono già apparse su un altro quotidiano. L'antidoto a questa malattia è lasciare la parola ai giornalisti e agli scrittori stranieri".

Per Mario Calabresi, il numero uno della Stampa, invece, "l'integrazione è molto più avanzata di come la raccontano i quotidiani: per questo il giornalismo deve raccontare la normalità, e non solo la cronaca nera o le buone notizie o i casi eccezionali dove gli stranieri sono dipinti come eroi, altrimenti non siamo credibili". D'accordo con questa tesi anche Stefano Menichini, direttore di Europa: "Non sono sicuro che parlando di 'best practice' si possa cambiare la percezione del tessuto sociale, ed è un equivoco che siano i media a definire l'opinione corrente ed ad alimentare 'l'imprenditoria politica' della paura".

Non è invece della stessa idea Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. "Informare significa formare. A questo ruolo i cronisti non possono pensare di essere esenti. E le battaglie mediatiche si possono fare eccome". Di "parità di trattamento tra tutte le news, di attenzione al linguaggio ma anche di notizie che vanno specificate" ha parlato invece Giovanni Toti, alla guida di Studio Aperto. "Se un rapinatore è italiano, rumeno o palermitano il nostro interlocutore lo deve sapere: le cose vanno dette così come stanno", ha commentato. Per Marco Sassano, giornalista del Resto del Carlino, il problema è che "nessuno fa più giornalismo d'inchiesta oggi", affermazione smentita da Alfredo Macchi, di News Mediaset, che ha citato "Report" su Rai3. (mt)