Finzi: "Malgrado la bassa reputazione, fortissima domanda di giornalismo”
MILANO - Per il 68% degli italiani i giornalisti sono
inadeguati. Per il 59% gonfiatori di notizie, non sono indipendenti
(per il 52%), corrotti e iper-narcisisti (30%). Eppure, malgrado la
bassissima reputazione della categoria, non se ne può fare a meno.
Ne è convinto Enrico Finzi, presidente di "Astra ricerche" dal
momento che "c'è una fortissima domanda di giornalismo",
intervenuto al seminario di Redattore sociale "Giornalisti
nonostante".
La sovrabbondanza di informazioni gratuite messe a disposizione da
internet infatti rilancia la domanda di giornalismo: "Si
rafforza la domanda di professionalità, persone che aiutino i
lettori che vengono letteralmente sommersi da una valanga di
informazioni", spiega Finzi. I lettori hanno bisogno di qualcuno di
cui fidarsi che selezioni le notizie e che le
verifichi.
Preoccupato ma ottimista, Finzi è convinto che si stia entrando in
una nuova fase storica, in cui la auto organizzazione dei
giornalisti è possibile. Ma deve cambiare anche la struttura
dell'Ordine: "Internet ha dimostrato che non serve essere iscritti
a un albo per fare informazione -osserva-. L'Ordine potrebbe
diventare una struttura corporativa che dà un marchio di qualità,
un bollino come sinonimo di garanzia: chi si sottopone alla
verifica che non ottiene onori particolari o privilegi. Ma
l'onere di doversi impegnare per un'informazione di qualità e per
il rispetto di determinare regole".