Editoria sociale: 60 mila pubblicazioni, 90 milioni di copie

20ott2010
Ricerca presentata al Salone dell'Editoria sociale a Roma. Oltre a libri e riviste, c'è il materiale on line. Solo nel 10% dei casi, però, è a pagamento. Tra i libri, il tema che guadagna di più è l’ambiente

ROMA - Un mondo definibile solo in modo parziale e inesatto. Un mondo complesso, di cui parlano in modo frammentario solo poche fonti lacunose, ma che nonostante tutto ogni anno si rosicchia un po' di spazio e di notorietà in più. Anche se fatica ancora a guadagnare posto sugli scaffali delle librerie. È questo l'identikit dell' "editoria sociale" che emerge dal primo rapporto annuale effettuato dalla casa editrice "gli Asini". Lo studio viene presentato in occasione della conferenza stampa di presentazione della seconda edizione del Salone dell'Editoria sociale, che aprirà i battenti venerdì 22 e che resterà all'ex Gil di largo Ascianghi 5 fino al prossimo 24 ottobre.

Dal documento in pdf scaricabile gratis al volume acquistabile in libreria, le pubblicazioni sociali comprendono tutte le forme del prodotto editoriale. In tutto, sono circa 60 mila titoli con una tiratura di oltre 90 milioni di copie. Se invece si guarda solo ai "cartacei", le 479 case editrici (piccole medie e grandi) prese in considerazione dalla ricerca hanno messo sul mercato 1.596 titoli nel 2009, una decina in meno dell'anno precedente. Per il 2010 il dato è ancora parziale: su 50 mila titoli in catalogo, 1.221 riguardano i "temi sociali", individuati nello studio in ambiente, pace, welfare, scuola, intervento sociale, donne, salute, diritti civili, sport e cultura, beni culturali, lavoro e sindacato, economia solidale e turismo responsabile. Da sottolineare che in nessun caso un tema sociale supera il 20% delle pubblicazioni totali. Va però menzionato il successo dei libri incentrati sull'ambiente, che in un anno registrano un aumento dell'1,6%. 

I volumi di argomento sociale sono definiti spesso "fuori mercato", ma secondo il rapporto hanno comunque un valore di sensibilizzazione intrinseco. Quindi alla fine trovano un loro circuito di diffusione, spesso "alternativo"e gratuito: nel 90% dei casi infatti si tratta di prodotti appartenenti ad una "zona grigia" dell'editoria, senza isbn e copy right. Le collane dedicate al sociale nel campione analizzato dai ricercatori de "gli Asini" sono invece 817, di cui circa il 30% incentrate sulla scuola. Per le riviste, invece, si parla di 9 mila titoli in Italia, di cui solo una ogni cento, però, esce con più di una volta al mese. Anche per loro la diffusione è soprattutto "militante"e "personalizzata": solo l'1% di esse infatti è acquistato in libreria o in edicola. Per gli altri, le modalità di vendita variano dalla spedizione via poste, all'abbonamento fino a comprendere anche la ricezione gratuita.

L'ultimo paragrafo è dedicato alla comunicazione via web. Sono infatti 55 mila i siti web, le mailing list e i blog che riguardano il non profit, una galassia di cui, secondo il dato Istat più recente (che però risale al 2001) fanno parte 221.500 realtà. Fra questa montagna di siti, che si stima vengano cliccati ogni giorno da 9 milioni di utenti unici, sono 4.995 quelli censiti dal rapporto. A volte si tratta di portali d'informazione, come handylex.org, altre volte di siti di associazioni, come associazioneantigone.it o fishonlus.it. Ma non mancano le testate giornalistiche vere e proprie, come peacereporter.net o redattoresociale.it. (Lorenzo Bagnoli)

Leggi la sintesi della ricerca (pdf).