Editoria sociale: 60 mila pubblicazioni, 90 milioni di copie
ROMA - Un mondo definibile solo in modo parziale e inesatto. Un
mondo complesso, di cui parlano in modo frammentario solo poche
fonti lacunose, ma che nonostante tutto ogni anno si rosicchia un
po' di spazio e di notorietà in più. Anche se fatica ancora a
guadagnare posto sugli scaffali delle librerie. È questo
l'identikit dell' "editoria sociale" che emerge dal primo rapporto
annuale effettuato dalla casa editrice "gli Asini". Lo studio viene
presentato in occasione della conferenza stampa di presentazione
della seconda edizione del Salone dell'Editoria sociale, che aprirà
i battenti venerdì 22 e che resterà all'ex Gil di largo
Ascianghi 5 fino al prossimo 24 ottobre.
Dal documento in pdf scaricabile gratis al volume acquistabile in
libreria, le pubblicazioni sociali comprendono tutte le forme del
prodotto editoriale. In tutto, sono circa 60 mila titoli con una
tiratura di oltre 90 milioni di copie. Se invece si guarda solo ai
"cartacei", le 479 case editrici (piccole medie e grandi) prese in
considerazione dalla ricerca hanno messo sul mercato 1.596 titoli
nel 2009, una decina in meno dell'anno precedente. Per il 2010 il
dato è ancora parziale: su 50 mila titoli in catalogo, 1.221
riguardano i "temi sociali", individuati nello studio in ambiente,
pace, welfare, scuola, intervento sociale, donne, salute, diritti
civili, sport e cultura, beni culturali, lavoro e sindacato,
economia solidale e turismo responsabile. Da sottolineare che in
nessun caso un tema sociale supera il 20% delle pubblicazioni
totali. Va però menzionato il successo dei libri incentrati
sull'ambiente, che in un anno registrano un aumento
dell'1,6%.
I volumi di argomento sociale sono definiti spesso "fuori
mercato", ma secondo il rapporto hanno comunque un valore di
sensibilizzazione intrinseco. Quindi alla fine trovano un loro
circuito di diffusione, spesso "alternativo"e gratuito: nel 90% dei
casi infatti si tratta di prodotti appartenenti ad una "zona
grigia" dell'editoria, senza isbn e copy right. Le collane dedicate
al sociale nel campione analizzato dai ricercatori de "gli Asini"
sono invece 817, di cui circa il 30% incentrate sulla scuola. Per
le riviste, invece, si parla di 9 mila titoli in Italia, di cui
solo una ogni cento, però, esce con più di una volta al mese. Anche
per loro la diffusione è soprattutto "militante"e "personalizzata":
solo l'1% di esse infatti è acquistato in libreria o in edicola.
Per gli altri, le modalità di vendita variano dalla spedizione via
poste, all'abbonamento fino a comprendere anche la ricezione
gratuita.
L'ultimo paragrafo è dedicato alla comunicazione via web. Sono
infatti 55 mila i siti web, le mailing list e i blog che riguardano
il non profit, una galassia di cui, secondo il dato Istat più
recente (che però risale al 2001) fanno parte 221.500 realtà. Fra
questa montagna di siti, che si stima vengano cliccati ogni giorno
da 9 milioni di utenti unici, sono 4.995 quelli censiti dal
rapporto. A volte si tratta di portali d'informazione, come
handylex.org, altre volte di siti di associazioni, come
associazioneantigone.it o fishonlus.it. Ma non mancano le testate
giornalistiche vere e proprie, come peacereporter.net o
redattoresociale.it. (Lorenzo Bagnoli)